Valentina Giacinti, 30 anni, centravanti della Roma e della Nazionale di calcio femminile
«Un gol per la ricerca è un’iniziativa davvero importante, perché ogni giorno in Italia ci sono più di mille nuove diagnosi di tumore. È fondamentale far capire a tutti che la partita contro il cancro va vinta, e per farlo bisogna sensibilizzare sempre di più sul tema raccogliendo tanti fondi per sostenere chi fa ricerca». Valentina Giacinti, calciatrice, attaccante della Roma e della Nazionale femminile, è orgogliosa di essere ambassador della campagna promossa dalla Fondazione Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) che anche quest’anno vede in questa giornata dei campionati di calcio scendere in campo i campioni, le squadre della Serie A e gli Azzurri della Nazionale di Luciano Spalletti.
Da giovedì 7 e fino a domenica 17 novembre, infatti, calciatori e calciatrici, allenatori e arbitri si schierano al fianco dei 6.000 scienziati al lavoro in oltre 100 istituzioni in tutto il Paese, invitando tutti i tifosi «a unirsi alla squadra di chi crede nella ricerca, per rendere il cancro sempre più curabile attraverso le donazioni. Inviando un sms o attraverso chiamate da telefono fisso al numero 45521. Un gol per la ricerca ha preso il via giovedì a Marassi, con l’anticipo di campionato tra Genoa e Como e si concluderà a San Siro tra otto giorni con la partita di Nations League tra Italia e Francia, facendosi sentire in tutti gli stadi italiani dove si svolgeranno le partite della dodicesima giornata della massima serie. Sui maxi schermi infatti verrà trasmesso il video realizzato per questa campagna di sensibilizzazione e lo speaker della squadra di casa leggerà un messaggio per sensibilizzare i tifosi presenti sugli spalti. Nelle interviste pre e post gara, inoltre, i protagonisti che si presenteranno ai microfoni avranno la coccarda dell’iniziativa appuntata sulla giacca.
«Per vincere quella che è la partita più importante – continua la Giacinti – è necessario giocare tutti nella stessa squadra e chiunque può farlo, indossando la maglia che è stata realizzata per l’occasione. Anche la vendita online di queste casacche ha l’obiettivo di fare gol per la ricerca che cura». Sono quasi trent’anni (l’iniziativa è nata nel 1995) che la Fondazione Airc organizza I Giorni della Ricerca, durante i quali si mobilita per attirare l’attenzione di tutti sulla necessità di raccogliere fondi per la cura dei tumori. Racconta i risultati ottenuti, informa sui più recenti progressi della ricerca oncologica, raccoglie nuove risorse economiche da destinare agli studiosi e presenta le nuove sfide, attraverso molteplici iniziative. Non solo entra nei campi da gioco della Serie A maschile e della Nazionale, ma coinvolge le trasmissioni televisive e radiofoniche della Rai oltre che i vari media e bussa alle porte di un centinaio di scuole superiori.
Avvicina così i giovani alla scienza, parla loro di salute e benessere e affronta il tema della prevenzione, spiegando in cosa consiste un’alimentazione varia ed equilibrata e quali sono i rischi oncologici legati al fumo. «Il messaggio che io e gli altri testimonial di questa campagna vorremmo che arrivasse a tutti è l’importanza della prevenzione – spiega Valentina Giacinti – . Se prestando il mio volto a “Un gol per la ricerca” sarò riuscita ad aiutare e incoraggiare altre persone a capire il valore della prevenzione e della cura potrò dire di aver dato il mio contributo. Tante malattie si possono prevenire se prese in tempo e di conseguenza tanta sofferenza può essere evitata». Orgogliosa di far parte della Fondazione Airc, la trentenne calciatrice che tre giorni fa è stata inserita dalla Figc nella “Hall of Fame” del Calcio italiano, non si tira indietro di fronte alla possibilità concreta di fare qualcosa per una patologia contro la quale è in atto una mobilitazione della ricerca che ha bisogno del sostegno di tutti. «Ho sempre riscontrato che aiutare chi si trova in difficoltà mi fa stare bene.
Per me dare vale molto più del ricevere». Accanto all’attaccante della Roma – che ha già vestito le maglie di Fiorentina e Milan – Gig Buffon, Francesco Acerbi, Lorenzo De Silvestri e Claudio Marchisio. Nomi che come Valentina, uno dei volti simbolo del calcio femminile in Italia, possono rendere più “popolare” lo sforzo che si compie nei laboratori per capire i meccanismi di funzionamento dei tumori e mettere a punto nuove terapie sempre più efficaci. Un impegno che, grazie alle donazioni di decine di migliaia di italiani nelle diverse iniziative di sensibilizzazione (come quella in corso), ha portato tra 2010 e 2020 all’incredibile crescita del 54% nel numero degli italiani che hanno superato il cancro. Un dato che però deve fare i conti con l’incidenza in crescita dei casi di cancro: nel 2023, secondo i dati di Fondazione Airc, ci sono state 395mila nuove diagnosi di tumore (208mila uomini e 187mila donne), con un incremento nei soli ultimi 3 anni di 18mila casi. Il cancro, in tutte le sue forme, è un nemico contro il quale giocare tutte le carte, anche con l’inventiva che porta oggi in centinaia di piazze italiane i volontari di Fondazione Airc a proporre i “Cioccolatini della ricerca” in cambio di un piccolo donativo. Ogni euro aggiunto alla ricerca vale come un gol di Valentina Giacinti.