Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio
Un’«infornata» da svolgersi in tempi-record e perciò con procedure acceleratissime: una scrematura sulla base dei curricula inviati e poi un colloquio individuale. Nessun concorso, nessuna prova scritta o quiz a risposta multipla. Insieme a Poste e Caf che si preparano all’arrembaggio dei richiedenti il reddito di cittadinanza, anche Anpal servizi spa, la partecipata "operativa" dell’Agenzia nazionale delle politiche attive, si sta attrezzando all’assedio telematico di coloro che vorranno diventare navigator, la figura professionale che dovrà guidare i beneficiari della misura verso il mondo del lavoro.
Il "decretone" stanzia per Anpal servizi 200 milioni per il 2019, 250 per il 2020 e 50 per il 2021 «per consentire la stipulazione di contratti con le professionalità necessarie ad organizzare l’avvio del Rdc, nelle forme del conferimento di incarichi di collaborazione, nonché per la selezione, la formazione e l’equipaggiamento, anche con il compito di seguire personalmente il beneficiario nella ricerca di lavoro, nella formazione e nel reinserimento professionale». Risorse sufficienti, secondo le proiezioni, ad assumere per i prossimi due anni circa 6mila navigator come co.co.co. (collaborazione coordinata e continuativa). Un bella ondata, anche se sono poco più della metà rispetto ai 10mila auspicati da Mimmo Panico, il consulente di Luigi Di Maio con lunga esperienza negli Stati Uniti, l’uomo che lo scorso 21 dicembre è stato indicato dal Consiglio dei ministri proprio come nuovo presidente dell’Anpal (per completare la nomina bisogna attendere il parere delle commissioni Lavoro di Camera e Senato). I "navigator", infatti, non vanno confusi con i 4mila nuovi ingressi nei Centri per l'impiego, che saranno gestiti dalle Regioni attraverso bandi e concorsi che nella migliore delle ipotesi dovrebbero concludersi in autunno.
Per quanto riguarda i navigator, invece, il tipo di rapporto lavorativo è chiaro, leggendo il decreto: saranno dei collaboratori, dei precari, non saranno cioè assunti, sebbene Di Maio ne abbia promesso la «stabilizzazione» (va detto però che Anpal servizi ha già in pancia 530 co.co.co. e 100 lavoratori a tempo determinato che affiancano i 400 col "posto fisso"). Chiaro anche che ci si affida ad una partecipata proprio per dribblare la lunga "liturgia" dei concorsi (sarebbe stato impossibile assegnare la stessa selezione alla "casa madre" Anpal che è un ente pubblico e che quindi deve osservare tutte le regole del comparto statale, comprese quelle su turn over e quote massime di precari).
Il Regolamento di Anpal servizi per il conferimento degli incarichi di collaborazione conferma che la modalità di selezione prevede, nell’ordine: l’avviso di selezione; la nomina di una Commissione interna (in alternativa l’affidamento dello scouting ad una struttura esterna); la candidatura attraverso il portale della società; una preselezione con «valutazione documentale» effettuata dalla stessa Commissione; infine un «colloquio sulle materie indicate nell’avviso, sull’approfondimento delle conoscenze e delle capacità dichiarate nel curriculum nonché sulla motivazione».
I dubbi sulla procedura smart sono legittimi, specie alla luce della promessa di stabilizzazione fatta dallo stesso vicepremier M5s. Ma le perplessità sono anche di altro genere. Il Regolamento di Anpal servizi prevede tre tipologie di avvisi di selezione: una per «addetto», che richiede solo la maturità e un’«esperienza minima»; una per «professional», per la quale si richiede la laurea e una «anzianità professionale di almeno 4 anni»; una per «esperto» con laurea e «anzianità professionale di 7 anni». Pur non volendo immaginare il "navigator" come un «esperto», lo si deve però ritenere quantomeno un «professional», altrimenti al profilo potrebbero accedere diplomati senza alcuna esperienza sull’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Per la durata e i compensi, Anpal servizi rinvia all’Accordo quadro sui co.co.co. con ItaliaLavoro. Sulla durata della collaborazione non ci sono vincoli (se non quelli legati alle risorse stanziate dallo Stato). Per il compenso, invece, la tabella prevede 2.108 euro lordi per un «addetto», 2.278 per un «professional», 3.017 per un «esperto». Nessun riferimento a collaborazioni con una parte «fissa» e una «a prestazione», come invece ipotizzato in questi giorni per i navigator.
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