venerdì 5 aprile 2019
Il vicepremier accusa la Ong Sea Eye, che salvato 64 persone, di avere messo a rischio altre vite. Ma ignora che in Libia sta divampando ancora la guerra civile e anche la Guardia costiera è coinvolta
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La nave "Alan Kurdi" dell'organizzazione non governativa tedesca Sea Eye, con a bordo 64 migranti soccorsi mercoledì al largo della Libia, si è mantenuta tutta la notte fuori dalle acque territoriali italiane, a poche miglia da Lampedusa. La rotta di evasione per trovare riparo della nave è confermata sul sito Vessel finder. Finora, dunque, il comandante della nave ha rispettato l'ordine intimato dal Viminale a non entrare
in acque italiane, negando così il porto sicuro richiesto. Trattative diplomatiche sono in corso tra autorità italiane e tedesche per arrivare ad una soluzione.

Su Twitter Sea Eye scrive soltanto che il tempo è in peggioramento, piove e il mare sta rinforzando, e che per questo il comandante ha fatto spostare sottocoperta tutti i migranti. "Speriamo in una rapida soluzione", si conclude il tweet di Sea Eye.

E si ripropone il solito scontro, ormai autentico tormentone, tra le ragioni umanitarie e le posizioni del governo italiano. "Altre vite messe a rischio da una Ong straniera, partita da acque libiche in direzione Italia: il nostro governo ha scritto al governo tedesco perché si faccia carico del problema e dal Viminale abbiamo diffidato la nave dall'entrare nelle acque italiane", dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini, senza spiegare perché e come queste vite sarebbero state messe a rischio dall'Ong straniera.

Il vicepremier è a Parigi al vertice G7 dell'Interno e pare ignorare le ultime notizie provenienti dalla Libia, che danno il generale Haftar avanzare nel sud-ovest del Paese, conquistando nuovi territori e scontrandosi con il governo di Tripoli, quello riconosciuto ufficialmente dall'Onu e dall'Italia.

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Non a caso in questi giorni la cosiddetta Guardia costiera libica sembra disinteressarsi di intervenire in caso di chiamate di soccorso in mare anche nelle aree formalmente di sua competenza. Le priorità per le forze armate libiche, a qualunque fazione appartengano, oggi sono altre. Anche in questo caso risulta che le autorità libiche non abbiano risposto all'allarme, non rendendosi contattabili, almeno secondo quanto riportato da Alarm Phone. (Vedi il tweet sotto) Intanto cresce l'incertezza e l'insicurezza per i migranti rimasti intrappolati nel Paese nordafricano in guerra.

Il tweet di Alarm Phone: la Guardia costiera libica si è resa irreperibile. Anche perché in Libia è di nuovo guerra (via Ansa)

Il tweet di Alarm Phone: la Guardia costiera libica si è resa irreperibile. Anche perché in Libia è di nuovo guerra (via Ansa) - ANSA

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