venerdì 20 dicembre 2013
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Si è spento nella notte Sergio Loro Piana, l’amministratore delegato dell'omonima azienda di alta moda che insieme al fratello Pier Luigi ha portato al successo la griffe. Era un imprenditore di «razza», appassionato di cavalli, e soprattutto, «amante della sua Valsesia». È scomparso prematuramente a 65 anni (era nato nel 1948), nella sua casa di Milano, città natale, al culmine di una vita piena di successo, era sposato e padre di tre figli.

La storia della griffe è iniziata nel XIX secolo. Ma sotto la conduzione di Sergio e Pierluigi Loro Piana è diventata la prima azienda artigianale al mondo nella lavorazione del cashmere e delle lane più rare, sviluppando una rete di 130 negozi nel mondo. Il marchio è divenuto celebre per la sua devozione alla qualità, le innovazioni nei prodotti tessili, gli standard nel design, la ricerca delle materie prime e l'artigianalità. Loro Piana utilizza infatti nei suoi prodotti i filati più raffinati del mondo, come il baby cachemire, il fior di loto e la lana extrafine di Merino. È anche uno specialista della vicuna, detta «fibra degli dei», tratta da un animale ancestrale dal pelo sei volte più prezioso del cachemire, e di cui Loro Piana ha fortemente contribuito alla salvaguardia della specie, investendo nel 2008 con l'acquisto di 2mila ettari nelle Ande, da destinare a riserva intitolata al padre Franco, per ripopolare il prezioso animale in estinzione.

Ai due fratelli Loro Piana va il merito di aver trasformato l'azienda tessile produttrice di tessuti d'alta gamma, fondata da Pietro nel 1924 (nel 2014 ricorrono dunque 90 anni dalla fondazione) a Quarona Sesia, in un'icona del lusso assoluto.

Forse la malattia che non gli dava tregua da tempo, ha accelerato il suo desiderio di passare la mano verso il gruppo del lusso francese Lvmh, che a suo avviso sarebbe stato capace di saper creare valore senza snaturare le radici di un marchio. Così Bernard Arnault, ha staccato un assegno da 2 miliardi all’intero gruppo, compresi i 2,7 miliardi di debiti. Un altro pezzo d’eccellenza italiana in mani straniere, era già successo a Fendi Pomellato, Brioni, Bulgari e Valentino. Anche in questo caso il cambio di testimone ha fatto molto discutere il pubblico degli addetti ai lavori. Secondo l’imprenditore scomparso invece anche se il marchio è stato ceduto ai francesi, resta garantita la produzione e la qualità italiana. Sergio Loro Piana era anche convinto che grazie all’arrivo di Lvmh sarebbe stato possibile creare notevoli sinergie capaci di dare al marchio una spinta in più, creando più occupazione e più posti di lavoro.

«Sono due miliardi che entrano nel Paese – aveva detto all'indomani della cessione ai francesi –. Ma la nostra scelta non è stata decisa dai soldi, che pure contano. Abbiamo capito che, nonostante gli straordinari risultati raggiunti, per la competizione che si è scatenata, probabilmente non ce l'avremmo fatta da soli. Ora la partita con Hermes è giocabile».

In queste ore dolorose «piovono» attestati di stima e ricordi personali: «Sono addolorato. Per me era un amico da una vita. Il nostro era un rapporto di profonda stima e amicizia». Così Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della moda, parla del legame con Sergio Loro Piana. Boselli lo descrive come «un gran signore», una persona «di grande qualità», un «grande imprenditore» con «doti umane di simpatia e humour». Era anche membro del consiglio direttivo della Camera nazionale della moda.

«Sergio Loro Piana è stato un grande imprenditore che ha saputo portare la sua azienda al vertice della piramide del tessile/abbigliamento mondiale. Ma è stato soprattutto un imprenditore lungimirante che, tra i primi, ha saputo integrare e sviluppare la filiera del lusso "made in Italy", facendo diventare i suoi prodotti un esclusivo status a livello globale». Lo ha detto il presidente Sistema Moda Italia Claudio Marenzi «Con lui viene a mancare un punto di riferimento per tutto il nostro comparto», ha aggiunto Marenzi, esprimendo a suo nome a quello di Sistema Moda Italia le condoglianze alla famiglia.

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