venerdì 26 aprile 2024
In netto calo il numero degli arrivi al confine ligure con la Francia. Lo scorso inverno le presenza sono sceso a 40-50 persone al giorno, per salire a 70 in aprile. Pochi comunque
Un migrante in attesa di passare in Francia

Un migrante in attesa di passare in Francia - Ansa

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Novità dal fronte occidentale. Siamo ai minimi storici di arrivi a Ventimiglia, di passaggi in Francia quanto di respingimenti. Lo confermano i dati di marzo riferiti da Caritas Intemelia e le cose non sono necessariamente connesse.


«Le presenze – spiega il responsabile Maurizio Marmo – sono scese in inverno a 40/50 persone al giorno. In aprile siamo risaliti a 70, pochi comunque. È la conseguenza non solo della diminuzione degli arrivi via mare ma anche della importante decisione del Consiglio di Stato francese dei primi di febbraio. Infatti, dopo circa otto anni di sospensione de facto del trattato di Schengen e la conseguente militarizzazione della frontiera, la Francia ha messo un freno ai respingimenti sistematici di migranti irregolari al confine con l’Italia». Le conseguenze si vedono sul Passo della morte, dove insieme allo storico del confine italo francese Enzo Barnabà camminiamo sul sentiero dei migranti che da sempre porta al passo della morte o, voltando a destra varcato il confine, al passo del Paradiso. «Ci sono insolitamente pochi indumenti abbandonati e poche persone di passaggio. I francesi hanno chiuso la rete dove si passava per l’autostrada. A differenza degli italiani loro non hanno mai chiuso i caselli doganali».

Indumenti abbandonati

Indumenti abbandonati - Dal Web

Con l’oscurità si illuminano le pietre radicate nel terreno. Una installazione artistica chiamata “sentiero delle stelle”. «Le ha dipinte la scorsa estate l’artista Celestino Cavali – aggiunge Barnabà – con vernice fosforescente, visibile di notte e non alterabile. Ha creato una serie di puntini luminosi che guidano i migranti come stelle nel cielo». Torneranno utili tra qualche settimana.

Al centro Caritas della palazzina di via San Secondo, punto del progetto “Confine Solidale”, accanto alla stazione, la situazione alla mattina, quando il centro viene preso d’assalto sia dai migranti che hanno passato la notte in strada in attesa di provare a passare il confine sia da quelli respinti in cerca di aiuto, è tranquilla.


«Siamo tornati come numeri al 2019 – conferma Serena Regazzoni, che alla Caritas di Ventimiglia si occupa dei migranti – sono calati certamente gli arrivi in concomitanza con il calo degli sbarchi e dei respingimenti».


Cosa è successo Oltralpe? «Che il Consiglio di Stato francese – spiega l’avvocato Agnes Lerolle di Cafi – ha recepito il pronunciamento della Corte di Giustizia europea di settembre 2023 e ha abrogato l’articolo del Code de l’entrée et du séjour des etrangers et du droit d’asile (Codice di entrata e di soggiorno degli stranieri e del diritto d’asilo) che consentiva alla polizia di respingere, in ogni circostanza e senza distinzioni, i migranti arrivati alla frontiera. Il Codice permetteva, infatti, l’allontanamento immediato o il trattenimento temporaneo degli stranieri nei locali dei gendarmi prima della loro espulsione». In sostanza il 90% dei respingimenti è stato effettuato dalla polizia di frontiera francese in base ai titoli di viaggio non adatti e alla mancanza di documenti di identità senza, però, lasciare la possibilità ai soggetti intercettati e respinti in meno di 24 ore di chiedere asilo e di spiegare la propria storia.


Una vittoria dei legali di Cafi, Coordination d’action interacteurs aux frontières intérieures, e della rete di associazioni che opera sulla frontiera dei due paesi dopo una battaglia iniziata nel 2020. In frontiera fonti italiane confermano un calo ufficioso del 70% dei respingimenti che ora si chiamano riammissioni. Una parte, espulsa dalla Germania viene portata a Fiumicino. È solo un cambiamento formale, dipende dal calo degli arrivi o c’è altro?


«Dobbiamo capire come reagiranno le autorità e la polizia francesi – prosegue Lerolle, che incontriamo a Mentone, poco lontano dalla stazione di Garavan mentre con attivisti e operatori sta portando a termine il monitoraggio mensile sulle attività della polizia confinaria – che sono sempre presenti ai valichi stradali e nelle stazioni ferroviarie dove hanno ampliato anche i container per i fermi temporanei. La polizia non li ha interrotti, ora affianca le riammissioni ai respingimenti. Dobbiamo monitorare come la sentenza viene rispettata e vedere se in vista dei due grandi eventi sportivi dell’anno in Francia, gli europei di calcio e le Olimpiadi, i controlli si intensificheranno. Per ora non ci sono disposizioni precise anche perché i francesi hanno fatto ricorso».


Lo conferma Serena Regazzoni. «Al Pad, (punto di accoglienza diffusa aperto dalla prefettura lo scorso giugno, ndr) abbiamo ospitato per giorni una famiglia di curdi iracheni con quattro bambini piccoli, il più piccolo di due anni. Nonostante avessero tutti i diritti di chiedere asilo sono stati respinti per diversi giorni. Poi probabilmente hanno trovato agenti diversi e non sono più stati respinti». Il momento decisivo sarà a giugno, quando i numeri saranno consistenti


Sempre al Confine solidale, Save the children per supportare i minori e le famiglie con bambini e donne, ha aperto in orario diurno uno Spazio Sicuro finalizzato a offrire una risposta articolata ai loro bisogni in collaborazione con il Comune in partenariato con la Caritas Intemelia. Nel corso del 2023 Save the Children ha supportato qui 1.427 minori non accompagnati e 150 neomaggiorenni. In attesa di capire che piega prenderanno gli arrivi e i respingimenti il governo si porta avanti. Entro due anni verrà aperto un Cpr a Diano Castello con 50 posti nell’area dell’ex “Camandone” per poter poi espellere gli irregolari respinti o, meglio, riammessi.


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