Migranti in mare - Ansa
Tema decisivo e divisivo per il futuro dell’Ue è l’immigrazione, soprattutto per gli aspetti securitari con il contrasto dei flussi irregolari e la redistribuzione dei profughi. Eppure l’economia non può fare a meno degli immigrati. Ecco i programmi dei partiti.
FRATELLI D’ITALIA. Mira a stroncare le organizzazioni dei trafficanti. Propone nuovi accordi bilaterali con i Paesi di transito per contrastare l’immigrazione irregolare, fermare le partenze e gestire fuori dall’Ue domande di asilo e rimpatri. In sostanza, intende esportare a Bruxelles la politica del governo Meloni. Chiede il potenziamento delle agenzie di controllo delle frontiere e, con il Piano Mattei, per l’Africa si propone di agire sulle cause dell’immigrazione irregolare. Prevede quote Ue di ingressi per lavoro.
FORZA ITALIA. Punta sul contrasto all’immigrazione irregolare e ai trafficanti coniugando umanità e sicurezza, prevedendo accordi bilaterali con i Paesi di transito e un Piano Marshall per l’Africa. Il partito guidato dal ministro degli Esteri Tajani vuole rafforzare le frontiere esterne, la condivisione delle responsabilità con un meccanismo obbligatorio per i ricollocamenti, il controllo dell’immigrazione con flussi organizzati nel rispetto dei diritti umani.
LEGA. Contraria al patto migrazioni e asilo e intenzionata ad adottare regole europee per sanzionare trafficanti e chi favorisce l’immigrazione illegale, vuole rafforzare la difesa dei confini e bloccare le partenze. Chiede di implementare la cooperazione con gli Stati di partenza condizionando l’erogazione degli aiuti allo sviluppo al rispetto degli impegni di contenimento dei flussi. Il Carroccio vuole riformare il sistema europeo di asilo creando centri d’identificazione sulla sponda Sud del Mediterraneo.
PARTITO DEMOCRATICO. È contrario al Patto Ue su migrazioni e asilo perché non alleggerisce i paesi di arrivo e propone un nuovo sistema europeo di controllo delle frontiere senza accordi di esternalizzazione con paesi che non rispettano i diritti umani. Il Pd vuole una missione europea di salvataggio nel Mediterraneo e un sistema di vie d’ingresso legali e sicure e di corridoi umanitari per profughi coinvolgendo istituzioni europee, le delegazioni di Bruxelles nei Paesi terzi e la società civile. Punta sull’accoglienza diffusa con l’istituzione di un Fondo europeo di sostegno alle città.
MOVIMENTO 5 STELLE. Vuole alleggerire la pressione sull’Italia e combattere i trafficanti istituendo in Paesi terzi sicuri team di esperti di Ue, Unhcr e Oim per l’esame delle domande di protezione. Propone un sistema di ricollocamento automatico e obbligatorio per portare i rifugiati nella Ue con vie legali e sicure. Anche il movimento guidato da Conte vuole una missione navale europea nel Mediterraneo e un piano per l’Africa, cancellando il debito e aumentando le risorse della cooperazione. Oltre al sostegno ai progetti di accoglienza diffusa, propone lo ius scholae per diventare cittadini dopo un ciclo di studi.
AZIONE. Vuole una politica comunitaria migratoria che sostenga i Paesi in via di sviluppo per ridurre i flussi favorendo l’integrazione. Tre le proposte: ricollocamento più equo ed efficiente dei richiedenti asilo tra i 27, allentando la pressione sui Paesi di primo ingresso; investimenti in programmi di apprendimento linguistico e di formazione professionale; aumento dei flussi regolari semplificando le richieste di visto per profili qualificati e settori più carenti.
STATI UNITI D’EUROPA. Vuole una politica migratoria Ue solidale accanto al contrasto dei trafficanti e alla condivisione delle responsabilità. Il programma dice no all’esternalizzazione delle frontiere che consente trattenimento e respingimento dei richiedenti asilo in Paesi che non rispettano i diritti fondamentali. Propone un nuovo piano di sorveglianza nel Mediterraneo, la riforma di Frontex e l’istituzione di un’agenzia europea delle migrazioni per l’accoglienza.
ALLEANZA VERDI SINISTRA. Ben 17 i punti del programma sull’immigrazione. Si parte dalla riforma del Patto migrazione e asilo e del regolamento Dublino. Quindi concessione della protezione Ue ai perseguitati Lgbtq+, ai profughi climatici e ai difensori dei diritti umani e dell’ambiente, estensione della Direttiva sulla protezione temporanea (quella per gli ucraini) a tutte le emergenze umanitarie. In mare, protezione e sostegno delle attività di soccorso delle Ong istituendo una missione Ue e apertura di canali europei legali e sicuri con lo stop all’esternalizzazione delle frontiere.
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