Migranti irregolari intercettati in mare - Ansa
Contrariamente alla propaganda politica e alla rappresentazione di un’invasione collettiva in Europa, il fenomeno dell’immigrazione irregolare nei grandi paesi europei non cambia da anni. Dobbiamo infatti ritornare indietro al 2008 (quindi a più di 16 anni fa) per comparare i numeri e confermare che, in termini di ingressi irregolari e permanenza di irregolari sul territorio in 12 grandi Paesi europei (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda, Polonia, Spagna e Uk) i numeri non cambiano.
Gli studiosi infatti hanno comparato i dati raccolti nel nuovo portale MIrreM (Measuring irregular migration), che cerca di misurare la migrazione irregolare con quello precedente, il database dell’Unione europea denominato “Clandestino” che ha studiato i numeri nel biennio 2007-2009. Comparando i dati hanno scoperto che tra il 2016 e il 2023 vivevano tra 2,6 e 3,2 milioni di migranti irregolari in 12 Paesi europei, ovvero meno dell'1% della popolazione totale di questi Paesi. Nel complesso, la popolazione di migranti irregolari in Europa non sembra essere cambiata davvero dal 2008. Il corto circuito è chiaro: una cattiva informazione produce nella popolazione la convinzione che troppi migranti arrivino in Europa con mezzi clandestini.
Nel 2008 - scrive il Guardian - Clandestino stimava la popolazione di migranti irregolari di 12 paesi europei tra 1,8 e 3,8 milioni. Il progetto MIrreM aumenta la stima più bassa di 780.000 persone e diminuisce quella più alta di 460.000, creando un quadro più chiaro della popolazione totale di migranti irregolari nei paesi studiati. Rispetto alle stime del 2008, la ricerca del MIrreM indica che in tre Paesi le nuove stime suggeriscono numeri maggiori: Austria, Germania e Spagna. In Belgio, Francia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti la stima della popolazione migrante irregolare è rimasta invariata. In cinque Paesi è addirittura diminuita: Finlandia, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi e Polonia.