giovedì 1 febbraio 2024
Un barchino partito dalla Tunisia è affondato davanti alla più grande delle isole Pelagie: la motovedetta della guardia costiera ha tratto in salvo 49 persone, ma ci sarebbero diversi dispersi
Naufragio in un'immagine d'archivio: barcone si ribalta davanti alle coste libiche

Naufragio in un'immagine d'archivio: barcone si ribalta davanti alle coste libiche

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Ennesima tragedia del mare a Lampedusa. Sono almeno 49 le persone messe in salvo dalla motovedetta della Guardia costiera: erano a bordo di un barchino di otto metri che si è ribaltato nelle acque antistanti la più grande delle Pelagie. Si tratta di cittadini bengalesi, ivoriani, guineani e senegalesi. Secondo i migranti, già sbarcati su molo Favarolo, vi sarebbero persone disperse.

Le dichiarazioni sono ancora contrastanti e il numero di coloro che mancherebbero all'appello viene dato come imprecisato.
Il natante sarebbe partito da El Amra, in Tunisia, martedì sera. Ognuno dei migranti a bordo, per la traversata verso Lampedusa, ha pagato 2 mila dinari tunisini.

Nelle ultime 24 ore 277 sbarcati a Lampedusa

Sono almeno 227 i migranti sbarcati a Lampedusa nelle ultime 24 ore. Molti sono tunisini, mentre altri sono delle seguenti nazionalità: Egitto, Siria, Sudan, Eritrea, Bangladesh, Etiopia, Pakistan, Senegal, Gambia, Liberia, Costa D'Avorio, Guinea. Mercoledì vi sono stati due sbarchi: il primo di 52 persone, il secondo di 17. Anche nel corso di uno sbarco diverse persone sarebbero finite in mare, e dall'acqua successivamente recuperate. Oggi un centinaio di migranti sono stati infine intercettati dalle motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. Sulla più grande delle Pelagie, complici le condizioni meteo favorevoli, sono ripresi gli approdi. Nell'hotspot di contrada Imbriacola, dopo i trasferimenti disposti dalla Prefettura di Agrigento d'intesa con il Viminale, restano poco più di 260 ospiti.



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