Le Ong tornano in mare per "difendere i diritti umani" e documentare le operazioni di ricerca e soccorso dei migranti. L'annuncio congiunto arriva da Sea Watch, Proactiva Open Arms e Mediterranea, le cui imbarcazioni sono già partite e nei prossimi giorni raggiungeranno l'area davanti alla Libia.
"L'intensa campagna di criminalizzazione lanciata contro le organizzazioni umanitarie - dice Open Arms - ha raggiunto l'obiettivo di eliminare testimoni scomodi e ha imposto il silenzio su ciò che accade in quelle acque".
Della missione fa parte la nave italiana Mare Jonio della Piattaforma della società civile Mediterranea. A bordo c'è anche l'inviata di Avvenire Ilaria Solaini, che seguirà le operazioni con un ristretto numero di giornalisti internazionali. La nave è ripartita oggi per raggiungere le acque internazionali nel Mediterraneo Centrale dove svolgerà la sua attività di monitoraggio e testimonianza della drammatica situazione in quella che è diventata la frontiera più letale del mondo. "Continuiamo a difendere i diritti umani denunciandone la loro violazione".
Le ONG Sea-Watch e Open Arms si uniranno all'operazione. I dettagli della missione congiunta tra le due Ong e la nave della Piattaforma Mediterranea verranno resi noti in una conferenza stampa domani, venerdì 23 novembre, a Barcellona alle 11 e a Roma alle 15, alla sala della Stampa estera in via dell'Umiltà 83.