sabato 2 novembre 2019
Parla la presidente di Fratelli d'Italia, dopo l'astensione del centrodestra in Senato sul varo di una commissione contro l'odio e le discriminazioni
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia (Ansa)

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia (Ansa)

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All’indomani della bufera scatenata dall’astensione del centrodestra in Senato, e nonostante le critiche e le voci preoccupate levatesi dalla società civile, la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, rivendica comunque quella scelta: «La propaganda politica non dovrebbe speculare su temi importanti come questi – afferma –. Chi sostiene che ci siamo astenuti perché siamo antisemiti è in mala fede. Fdi, Lega e Fi sono sempre stati in prima linea nelle battaglie di contrasto all’antisemitismo, a differenza di molti esponenti dell’estrema sinistra e del M5s».

Non capisco. Allora quale sarebbe la ragione dell’astensione del centrodestra?

Come spiegato egregiamente dal magistrato Carlo Nordio, la commissione istituita è uno strumento molto debole di contrasto all’antisemitismo, ma al contempo uno strumento molto forte di censura politica. Ha come prima firmataria la senatrice Segre, ma è la riproposizione della 'commissione Jo Cox' dell’allora presidente della Camera Boldrini. E ha il generico compito di contrastare intolleranza, antisemitismo e le cosiddette 'parole d’odio', col potere di chiedere la rimozione dal web e sui media dei contenuti reputati offensivi.

E cosa vi preoccupa, rispetto a questo?

Il problema è che, dal testo della mozione e dalle dichiarazioni rilasciate, emerge la concreta possibilità che siano considerate 'parole d’odio' anche tutte quelle che riguardano la difesa dell’identità nazionale, della famiglia naturale e dei valori tradizionali.

La senatrice Segre, sopravvissuta agli orrori della Shoah, è sconcertata: «Non ci si può astenere dalla lotta al razzismo», ha detto.

Sono pienamente d’accordo con lei: non ci si può astenere dalla lotta al razzismo. Fdi non lo ha mai fatto.

Lei chiede modifiche per dar vita a una Commissione per il «reale contrasto» a intolleranza e antisemitismo. Perché? La commissione varata non è in grado di farlo?

Ritengo di no. E ho invitato tutte le forze politiche a votare un documento condiviso di condanna all’antisemitismo in ogni sua forma. Anche sotto questi aspetti la commissione è purtroppo molto carente.

Su quali aspetti?

È assurdo non citare mai l’integralismo e il terrorismo islamico, principale pericolo per le comunità ebraiche in Europa. Com’è insensato non citare mai lo Stato d’Israele, forse per non turbare l’estrema sinistra che, ogni 25 aprile, contesta sistematicamente la brigata ebraica.

Voci preoccupate per l’astensione si sono levate dalla società civile. E ogni giorno affiorano rigurgiti di xenofobia. Non ritiene che siano una minaccia per la democrazia?

Certo lo sono, perciò è da irresponsabili soffiare sul fuoco per tornaconto politico. Ovviamente non mi riferisco alla senatrice Segre, alla quale riconosco totale buona fede e rinnovo affetto e stima.

Ma anche la presidente della Comunità ebraica di Roma ha definito l’astensione «sbagliata e pericolosa».

La invito a leggere con attenzione la mozione di istituzione della commissione. Sono certa che reputerà come serva ben altro per contrastare seriamente l’antisemitismo in Italia e in Europa.

Il capo dello Stato invita tutti a non abbassare la guardia di fronte a chi vuole alimentare egoismi e odio. Si sente toccata da quell’invito?

Non vedo perché. Non penso che il presidente della Repubblica si rivolgesse a Fdi, che non ha mai alimentato egoismi e odio, ma si batte da sempre per difendere il popolo.

Sull’astensione, in Forza Italia c’è malumore. C’è una metamorfosi nel centrodestra? L’anima moderata della coalizione sta sparendo?

Il centrodestra ha deciso di non votare a favore di una commissione che introduce la censura politica in Italia, ben consapevole delle speculazioni che ne sarebbero seguite. Mi sembra un segno di grande compattezza.

Dopo l’esito del voto in Umbria, puntate solo sulle prossime regionali per logorare le forze di governo?

L’obiettivo di Fdi non è logorare le forze di governo o guadagnare peso nella coalizione, ma dare voce agli italiani e cercare di fare il bene della nazione. Ma se la maggioranza continua a perdere tutte le elezioni che si tengono, non credo che potrà continuare a far finta di nulla.

La manovra sta per approdare in Parlamento. Per voi quali sono le misure da rivedere?

È una manovra tutta deficit e tasse, senza una visione politica, senza infrastrutture, senza politiche di crescita e senza alcun sostegno alla famiglia e alla natalità.

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