sabato 29 aprile 2023
Disappunto per il segretario Cgil, convocato dal governo insieme a Cisl e Uil la sera prima del nuovo decreto Lavoro: «Valuteremo quello che concretamente verrà realizzato»
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil - ANSA

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Sarà un primo maggio caldissimo, a dispetto delle previsioni meteo. A riscaldare l'atmosfera ci ha pensato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini che, dalla manifestazione "Per la legalità e contro tutte le mafie" a Scafati, ha espresso ancora il suo forte disappunto sulla convocazione del governo ai sindacati la sera di domani 30 aprile, prima del decreto Lavoro che sarà varato dal Consiglio dei ministri il 1° maggio. «Essere convocati la domenica sera per un provvedimento che hanno già deciso e che faranno il lunedì mattina non è quello che noi abbiamo chiesto da tempo – ha riferito Landini – dopodiché valuteremo quello che concretamente verrà realizzato».

Cgil, Cisl e Uil hanno «chiesto delle cose molto precise» al governo presieduto da Giorgia Meloni. Prima di tutto salario, Reddito di cittadinanza e lotta all’illegalità. Con quest'emergenza salariale, «bisogna fare una vera riforma fiscale che colpisca la rendita finanziaria e immobiliare, che riduca la tassazione sul lavoro dipendente – ha detto Landini – e bisogna contrastare la precarietà, cosa che il governo mi pare non stia facendo».

Ma il sindacalista si è ampiamente schierato a favore del Reddito di cittadinanza, una «follia» tagliarlo in un momento in cui la povertà è in aumento. È invece il momento di «investire sul lavoro, sulla solidarietà e soprattutto di andare a prendere i soldi dove sono stati fatti i profitti», cioè dove c'è l'evasione fiscale. «Il mondo del lavoro vuole combattere l'illegalità – ha continuato il segretario Cgil durante la marcia anticamorra a Scafati – perché vuole affermare il diritto di poter lavorare con dignità e soprattutto vuole un lavoro fondato sulla possibilità per le persone di realizzarsi». Landini ha poi lanciato un messaggio di forza e unità: «Trasformare i beni confiscati in una possibilità di riconquista della democrazia e del lavoro». Ma anche «una sanità pubblica degna di questo nome», la denatalità, l'occupazione femminile, le pensioni e la sicurezza sul lavoro.

Nella giornata del 1° maggio, i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri saranno a Potenza per un «rilancio del Mezzogiorno». Il tema scelto per la Festa del Lavoro sono i 75 anni della Costituzione, è importante «ripartire dalla centralità del lavoro è un'indicazione delle scelte economiche e sociali che si devono fare». Poi i sindacati saranno impegnati in tre manifestazioni a maggio nelle città di Bologna, Milano e Napoli per «mettere al centro la necessità di un cambiamento delle politiche economiche e sociali».

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