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Volontariato è «dono», è espressione della «cultura della cura», è guardare agli altri, l’opposto dell’odio e della violenza cieca, è una «risorsa preziosa per l’Italia» riconosciuta anche dalla Costituzione ed una risorsa importante anche per l’Europa, le cui carenze sono spesso dovute alla mancanza di solidarietà. I volontari sono insomma «campioni di umanità». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Trento per la cerimonia di inaugurazione ufficiale di Trento capitale europea e italiana del volontariato 2024, davanti a 1.200 volontari e 400 studenti ricorda il senso più profondo dell’ “I care”, il prendersi cura, il “mi riguarda”, che anima il volontariato e cita coloro i quali in Italia, in Europa e nel mondo hanno fatto di questo principio una pietra angolare della propria vita come Don Milani, Martin Luter King e Antonio Megalizzi, il cittadino originario del Trentino ucciso a Bruxelles.
«Il volontariato è risorsa tra le più preziose di una società – ricorda – e l’Italia, per nostra fortuna, è ricca di volontari e di associazioni che raccolgono e organizzano queste energie civili». In tutti gli ambienti, dagli ospedali, alla protezione civile, al soccorso, all’aiuto ai poveri, al recupero scolastico e all’accoglienza di profughi e migranti. Si dimostano «non solo espressioni di testimonianza, ma persone amiche che, concretamente, rimarginano ferite, per restituire a ciascuno la sua umanità. Energie di grande vigore, grazie alle quali ci siamo sentiti e ci sentiamo più comunità. Il volontariato esprime una visione del mondo. Quella della indivisibilità della condizione umana».
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Il volontariato insomma è la forma più alta di solidarietà, «pietra angolare degli ordinamenti. La nostra Costituzione la riconosce come presupposto di uno sviluppo davvero civile». Solidarietà, ricorda ancora il capo dello Stato, che è valore fondante dell’Europa. «Anche per questo il titolo di Capitale europea del volontariato assume, se possibile, un senso ancora più forte. Far crescere la solidarietà in Europa – in ogni direzione – vuol dire far crescere l’Europa e i popoli che la abitano», aggiunge Mattarella, sottolineando come «le insufficienze dell’Europa, le carenze che vanno a scapito dei cittadini, dipendono il più delle volte proprio da un difetto di solidarietà».Anche la libertà e l'indipendenza dell'Ucraina che sta pagando le drammatiche conseguenza dell'invasione russa, è legata ai valori fandativi dell'Europa.
I volontari proprio per la loro propensione agli altri e all’aiuto per risolvere i problemi, sono portatori della «la cultura della cura che è sempre più complessa. Ma è così che si costruiscono i beni comuni, perché cura è attenzione al bene comune. Vuol dire essere cittadini attivi, confrontarsi con le istituzioni, fare il proprio dovere, usare il patrimonio pubblico per il bene di tutti». Ecco perché «dobbiamo aver cura della Repubblica. Dobbiamo avere cura dell’Europa». L’Europa, quasi ottanta anni addietro, «è risorta nella pace. Le azioni dei volontari ci parlano di pace – sottolinea alla fine il presidente della Repubbliva interrotto più volte dagli applausi - Il mondo si cambia anche partendo dai piccoli passi che riempiono il nostro quotidiano. È una responsabilità che riguarda ciascuno di noi». Così l’augurio a Trento e alle migliaia di volontari che animeranno la Capitale europea in questo 2024 è che «la vostra e la loro energia siano contagiose e si propaghino. Tra i giovani anzitutto, che sono presente e futuro. Per tutti. Perché non è mai troppo tardi per cominciare, o ricominciare».