Matteo Salvini - Ansa
Alla fine è successo il patatrac. Dopo lunghi giorni di forti tensioni, il governo viene battuto sul canone Rai, tema sulla carta minimale ma che arriva a spaccare la maggioranza. È successo sul decreto fiscale in commissione Bilancio del Senato, dove Forza Italia (con i due senatori Dario Damiani e Claudio Lotito) ha votano insieme alle opposizioni contro l’emendamento della Lega che chiedeva di prorogare, anche nel 2025, la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, non rispettando il parere dato dal governo che era favorevole alla proposta del Carroccio. La conta in commissione finisce 12 a 10.
Inutile è stato quindi il vertice domenicale a casa della premier Giorgia Meloni, che era stato convocato proprio per dirimere le tensioni. Come inutile è stata pure la frenata poco prima del voto da parte di Matteo Salvini, intervenuto in radio, su Rtl 102.5, negli stessi minuti in cui il presidente della commissione, Nicola Calandrini, riprendeva i lavori sul provvedimento dopo il brusco stop decretato l'alta sera. «Stiamo lavorando per abbassare le tasse, il canone Rai è una di queste, ma non è la nostra attività centrale. Abbassare il costo del canone è da sempre un obiettivo non della Lega, ma del centrodestra. Forza Italia non vuole abbassare? Mi spiace, non per la Lega, ma per gli italiani per cui quella tassa avrebbe potuta essere tagliata».
Non è bastata quindi nemmeno la giornata di martedì, con i tentativi di mediazione portati avanti da Palazzo Chigi per trovare l'intesa dentro la maggioranza. Le opposizioni ora vanno all’attacco. «La maggioranza è in frantumi - afferma Elly Schlein, la segretaria del Pd - e le divisioni sono evidenti. Sono allo sbando, troppo impegnati a litigare tra loro. E intanto non si occupano della salute e dei salari, dei problemi concreti degli italiani», conclude. Giuseppe Conte, presidente del M5s, sottolinea che «l'unità professata dalla Meloni è un altro film di fantascienza girato a Chigi, la premier chiarisca se esiste ancora la maggioranza». Realtà che è evidente per Italia Viva: «In commissione Bilancio la maggioranza non c'è più, quando le opposizioni si uniscono, senza veti, non solo vincono le elezioni ma ottengono risultati anche in Parlamento», incalza la senatrice Raffaella Paita.