martedì 25 giugno 2024
In quattro operazioni, sequestrate ingenti quantità di stupefacenti. A Roma, Messina, Reggio Emilia, Napoli sgominate organizzazioni criminali. In manette anche un infermiere e un agente penitenziario
Un fermo immagine tratto da un video della Polizia relativo all'operazione svolta a Reggio Emilia

Un fermo immagine tratto da un video della Polizia relativo all'operazione svolta a Reggio Emilia - ANSA

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Decine e decine di arresti, sequestri di ingenti quantità di stupefacenti (e spesso armi), nonché confische di beni ritenuti frutto dei guadagni delle attività di spaccio. Le operazioni antidroga di quest’oggi, dal nord al sud della Penisola, sono un esempio di quanto accade ogni giorno nel contrasto al commercio di stupefacenti, spesso gestito dalla criminalità organizzata.

A Roma, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 14 persone per spaccio e detenzione di cocaina ai fini di spaccio è stata eseguita da 50 carabinieri del comando provinciale nei quartieri di Montespaccato e Primavalle, per episodi avvenuti tra marzo e settembre 2023.

Avviata da un normale controllo di due persone, con precedenti per spaccio, l’indagine ha permesso di accertare l’esistenza di una rete di pusher, con consegne al dettaglio organizzate in modo “itinerante” anche nei luoghi in cui gli indagati lavoravano, che fungevano da fantasiose coperture: gli incontri si svolgevano «dal gommista per gonfiare le ruote» o «al ristorante per un pranzo con la bionda». Oppure la droga veniva consegnata a casa da un corriere, che sfruttava il mezzo aziendale per consegne di stupefacenti. Durante le indagini sono stati ricostruiti oltre cento episodi di spaccio, arrestati in flagranza di reato 7 pusher, e sequestrato oltre 1 chilo di cocaina pura e circa 50mila euro in contanti.
Una vasta operazione è stata compiuta anche a Messina, dove il confluire di tre indagini coordinate dalla Dda a partire da gennaio 2021 ha portato oggi i carabinieri a eseguire 112 arresti: 85 persone in carcere (di cui 16 già detenute) e 27 agli arresti domiciliari. Tra gli arrestati figurano anche un agente della Polizia penitenziaria del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto e un infermiere dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, all’epoca in servizio presso il carcere, che avrebbero favorito l'ingresso degli stupefacenti nel penitenziario.
Le operazioni, portate a termine dalle compagnie di Messina Sud e di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno portato alla luce le attività di organizzazioni criminali attive nel narcotraffico, con collegamenti con gruppi calabresi e altri attivi in Campania, Lombardia e all’estero. Individuati canali di approvvigionamento dalla Calabria per la cocaina, dalla Spagna e dalle province di Napoli e Milano per l’hashish, dall’Olanda per lo “spice”, un cannabinoide sintetico.
I carabinieri hanno sequestrato 120 chili di droga, tra cocaina, hashish e marijuana, 226mila euro in contanti, due fucili e tre pistole con il numero di matricola cancellato, arrestato 23 persone in flagranza di reato e segnalato alla Prefettura 150 assuntori di droga.
Nel rione Giostra di Messina sarebbero esistiti dei “fortini” per conservare la droga. Il gruppo avrebbe avuto la capacità di fatturare 500mila euro al mese che confluivano in un cassa comune.
Anche in provincia di Reggio Emilia sono state eseguite 38 misure cautelari per traffico di sostanze stupefacenti. Le operazioni sono condotte da oltre 130 agenti di polizia, con il coordinamento della Procura di Reggio Emilia. Tra le accuse figurano anche la detenzione di armi da fuoco.
L’operazione “Last” ha preso origine dai controlli nell’area dismessa delle ex Officine Reggiane che, fino allo sgombero a settembre 2021, rappresentava l’epicentro dello spaccio a Reggio Emilia. Già nell’agosto 2021 la polizia aveva fatto 22 arresti in flagranza, sequestrando oltre 11 chili di stupefacente, soprattutto cocaina, 41mila euro in contanti, quattro armi da fuoco e inibita l’attività a una pizzeria dove era stata documentata attività di spaccio.
Undici persone sono state arrestate dai carabinieri ad Acerra (Napoli) in obbedienza a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli, su richiesta della Dda, per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Gli arresti, eseguiti dai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna (Napoli) riguardano due distinti gruppi criminali di Acerra, messisi in affari tra giugno 2022 e aprile 2023. Gli arrestati avrebbero gestito sia la rivendita all’ingrosso, sia il commercio al dettaglio degli stupefacenti. Con quelli di oggi toccano quota 40 le persone finite in manette dal 17 luglio scorso, appartenenti a quattro gruppi criminali che spacciavano a Napoli e nell’hinterland.
A Bari è stata confiscata una villa del valore di 300mila euro a Giuseppe Di Cosmo, 69enne pregiudicato per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, ritenuto dagli investigatori il capo del clan che porta il suo nome nel quartiere Madonnella di Bari. Il decreto di confisca, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Bari, è stato richiesto dalla Dda sulla base di indagini patrimoniali su Di Cosimo e il suo nucleo familiare. La ricchezza accumulata negli ultimi 20 anni, scrivono i carabinieri in un comunicato, «costituirebbe il compendio del traffico di droga».


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