Il condono sulle maxipenali delle newslot, per il danno erariale che lo Stato ha subito a causa delle 'anomalie' nei collegamenti delle macchinette alla rete dei Monopoli tra il 2004 e il 2007, ha portato nelle casse pubbliche circa 430 milioni di euro. La somma potrebbe crescere dal momento che Bplus, uno dei concessionari condannati dalla Corte dei Conti, ha anch’essa avanzato richiesta di condono e le altre due concessionarie rimaste - GMatica e Codere - potrebbero accodarsi rinunciando a proseguire nel percorso giudiziario. Anche perché, in caso di definitiva condanna, non potrebbero beneficiare dai generosi sconti consentiti da una serie di norme che di fatto ha vanificato l’azione della procura della Corte dei Conti e della Guardia di finanza.La multa supplementare richiederebbe altri 270 milioni di euro a Bplus, 60 milioni per Hbg, 30 milioni per Codere e 15 milioni per Gmatica. La procura presso la giustizia contabile aveva chiesto il pagamento di circa 1,7 miliardi, cioè la conferma delle multe di primo grado a cui aggiungere l’1% delle richieste di condanna miliardarie formulate nella primissima fase del procedimento, quando secondo la Guardia di finanza, per effetto del mancato introito all’erario e delle penali previste per le anomalie informatiche, era stata calcolato un mancato introito per lo Stato pari a 98 miliardi di euro. Per effetto di una serie di calcoli corroborati da alcune norme, la giustizia contabile aveva graziato i concessionari riconoscendo sanzioni che avevano fatto scendere la multa da 98 a neanche 2 miliardi. Ma non è bastato. Le società coinvolte hanno sempre dato battaglia e, grazie a una legge sulla ricomposizione delle liti contabili inserita dal governo Monti nella Finanziaria del 2013, hanno potuto accedere ad ulteriori benefici. La procura, infatti, in conformità a quelle norme, ha dato l’ok alla chiusura del processo per chi ha aderito alla definizione agevolata al 30% (con uno sconto del 70%), prevista dal Decreto Imu del governo Letta. Il pubblico ministero, in questo caso, ha dato parere favorevole all’uscita dal giudizio contabile per i sei operatori che hanno già versato all’Erario circa 365 milioni (tra multa e interessi): Cogetech (79,8 milioni), Sisal (76,6 milioni), Gamenet (73,5 milioni), Snai (65,7 milioni), Cirsa (37,5 milioni) e Gtech (31,3 milioni).