martedì 27 febbraio 2024
Rocco Langone, la moglie Donata Caivano e il figlio Giovanni, erano stati sequestrati il 19 maggio 2022 nella loro casa alla periferia di Koutiala, a sud della capitale del Mali, Bamako
La sede del ministero degli Esteri, a Roma

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È atterrato nel pomeriggio di martedì a Ciampino il jet dell’aeronautica militare con a bordo Rocco Langone, la moglie Maria Donata Caivano e il figlio Giovanni Langone provenienti dal Mali. I tre componenti della famiglia – che era stata sequestrata il 19 maggio 2022 nella sua abitazione alla periferia di Koutiala, a Sud Est della capitale del Mali, Bamako, dove vivevano da diversi anni – nonostante i quasi due anni di prigionia, sono in buone condizioni di salute.

La regione in cui i Langone sono stati sequestrati, è un'area a forte presenza jihadista. Il rapimento della famiglia Langone, che viveva in una comunità di Testimoni di Geova, è infatti avvenuto per mano di una fazione jihadista riconducibile al Jnim (Gruppo di supporto per l'Islam e i musulmani), milizia affiliata ad al-Qaeda che opera in larga parte dell'Africa Occidentale. Le sue origini risalgono al marzo del 2017, quando è nato ufficialmente tramite un'alleanza tra Ansar al-Din, al-Qaeda nel Maghreb islamico, al-Mourabitoun e Katibat Macina.

Il Jnim mira a mandare via dal Mali le forze straniere, soprattutto quelle francesi e delle Nazioni Unite, e di imporre la sua versione estremistica della sharia sostituendosi di fatto all'autorità statale. In alcune aree del Mali centrale finite sotto il controllo dal Jnim, l'organizzazione ha già chiesto agli abitanti di accettare il governo jihadista. Nonostante le pesanti perdite per mano delle forze francesi, Jnim continua infatti a operare in tutto il Mali, in Burkina Faso e Niger. Come consuetudine queste forze jihadiste compiono attacchi mirati o azioni di sabotaggio con ordigni esplosivi improvvisati (Ied). Il controllo del territorio del Mali pare sempre più difficoltoso da parte dell’esercito dopo che a inizio gennaio la missione di pace Onu Minusa ha abbandonato il Paese, avviata nell’aprile 2013. Le truppe francesi, molto invise alla popolazione locale, hanno invece lasciato il Paese nel 2022. L’Operazione Barkhane, avviata nel 2013 per combattere la presenza jihadista, è terminata ufficialmente nel novembre 2022 dopo nove anni di presenza militare. Tuttavia la Francia ha ancora circa 3mila soldati schierati in Burkina Faso, Niger e Ciad.

Grande soddisfazione ha espresso il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ieri a Ciampino. I nostri connazionali «sono in buona salute, hanno incontrato i familiari e ci ho parlato anch’io, sono molto contento», ha affermato Tajani. Il ministro degli Esteri ha pure ringraziato «il grande lavoro fatto dalla diplomazia e dalla intelligence per riportarli a casa». Tajani ha pure sottolineato che c’è stato, durante il sequestro, «una grande collaborazione della famiglia, che ha sempre mantenuto il silenzio con grande serietà». In questo modo, ha aggiunto il titolare della Farnesina, «si ottengono i risultati». Congratulazione e felicitazioni pure dal presidente del consiglio Giorgia Meloni e dal presidente della Camera Lorenza Fontana.

Ringraziamenti al governo e all’unità di crisi della Farnesina da parte di Daniele Langone, uno dei figli dei coniugi rapiti in Mali con il fratello. Daniele aveva sentito al telefono i suoi familiari un’ora prima del rapimento: «Non ho mai perso la speranza e non ho dubitato un giorno che me li avrebbero riportati a casa sani e salvi». L’uomo, comprensibilmente molto emozinato, ha aggiunto Langone «Non auguro a nessuno passare quello che ho passato». Interrogato sui motivi del rapimento Daniele Langone ha risposto: «Sinceramente non mi interessa dare una risposta. Sono state scritte molte stupidate. Ora saremo a Roma, poi si vedrà», ha concluso.

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