mercoledì 13 marzo 2024
Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un primo accordo per porre fine all'impunità degli stranieri che commettono infrazioni stradali
Le multe prese all'estero si dovranno sempre pagare
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Il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno annunciato di aver raggiunto un accordo preliminare per affrontare il problema dell'impunità degli automobilisti che commettono infrazioni stradali in un Paese diverso da quello di residenza guidando veicoli con targa straniera. L’iniziativa ha l'obiettivo di prevenire la guida spericolata quando ci si trova all'estero, magari in vacanza o con un veicolo a noleggio, e di promuovere un maggiore rispetto del codice della strada all'interno dei confini dell'Unione.

Le nuove norme, come riportato in una nota diffusa dal Parlamento Europeo, ampliano l'elenco delle infrazioni al codice della strada commesse da conducenti non residenti che possono portare a un intervento transfrontaliero, con la conseguenza di una possibile sanzione per i conducenti pericolosi.

Oltre alle violazioni comuni, come l'eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza o il mancato rispetto dei semafori rossi, saranno perseguiti gli automobilisti responsabili di azioni quali il parcheggio in zone vietate, i sorpassi pericolosi, l'omissione di soccorso e l'ingresso in aree a traffico limitato.

Attualmente, secondo quanto evidenziato dalla nota dell'Eurocamera, circa il 40% delle infrazioni transnazionali rimane impunito. Già da questo dato si può cogliere l'importanza di questa iniziativa nell'affrontare il problema dei furbetti che si trincerano dietro la targa straniera.

E' utile ricordare che dal 21 marzo 2022 i veicoli con targhe straniere di chi risiede in Italia, si tratti di cittadini italiani o di stranieri, devono chiedere l'iscrizione al Registro dei veicoli esteri (Reve) per circolare legalmente nel nostro Paese, e dopo tre mesi è obbligatorio nazionalizzare la targa (un anno per chi non risiede in Italia).

L'accordo raggiunto tra Consiglio e Parlamento costituisce un aggiornamento e un'integrazione della direttiva del 2015 sullo scambio di informazioni tra le autorità nazionali. Tuttavia, affinché diventi pienamente operativo, dovrà essere formalmente approvato da entrambe le istituzioni dell'Unione Europea.

Si tratta di un passo significativo verso la promozione della sicurezza stradale e del rispetto delle norme del codice della strada all'interno dell'Unione Europea, contribuendo a contrastare l'impunità degli automobilisti che violano le regole mentre si trovano in un Paese straniero.

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