mercoledì 25 settembre 2024
Al largo della Tunisia sono morte 13 persone provenienti dall'Africa sub-sahariana. Nell'isola siciliana è affondato un barchino: 58 salvati, i gitanti che li hanno soccorsi hanno assistito al dramma
Il barchino dei migranti fotografato dai turisti prima del naufragio

Il barchino dei migranti fotografato dai turisti prima del naufragio

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Ennesima tragedia al largo della Tunisia: in mare sono stati ritrovati tredici corpi di migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana. Lo ha annunciato Farid Ben Jha, portavoce della procura di Mahdia e Monastir, aggiungendo che i cadaveri, tutti uomini, sono stati avvistati da un'unità della guardia costiera al largo delle città di Chebba e Salakta. È stata aperta un'indagine giudiziaria per determinare le circostanze del loro annegamento, ha detto il portavoce, senza ulteriori dettagli. Un'ulteriore conferma della pericolosità di una rotta che, secondo l'ong Forum tunisino per i diritti economici e sociali, ha visto morire l'anno scorso più di 1.300 migranti.

Naufragio in tarda mattinata anche a Lampedusa, al largo di Capo Ponente: è affondato un barcone con 58 persone a bordo, tra cui 13 donne e 9 minori, provenienti da Camerun, Guinea Konakry, Liberia, Mali, Senegal e Sierra Leone. Secondo le prime testimonianze lo scafo di 7 metri, realizzato in metallo come spesso accade, è salpato all'una di martedì da Sfax in Tunisia. I migranti hanno riferito d'aver pagato 3mila dinari e d'essere in parte intenzionati a restare in Italia, altri di voler raggiungere dei familiari che si trovano in Francia. Alcuni superstiti hanno parlato di due dispersi: tre motovedette sono uscite in mare per effettuare le ricerche.

«Un neonato e un bambino spariti tra le onde» - La prima a intervenire in soccorso è stata una barca con una decina di di turisti a bordo. Drammatica la testimonianza raccolta da Avvenire. Sono le 10.53. Dall’imbarcazione su cui stanno facendo una gita nel mare di Lampedusa, i turisti avvistano un barchino di ferro. È in difficoltà, si vedono uomini che con un secchiello cercano di liberare lo scafo dall’acqua che entra.

«Quando li abbiamo avvistati, gli adulti hanno sollevato e agitato un bambino molto piccolo, un neonato, che avrà avuto tre mesi, e gli altri bambini, per mostrare che anche loro erano a bordo, per sollecitare i soccorsi» racconta una testimone, Mina Nava, che era sull’imbarcazione turistica. «All’improvviso, in un momento, la loro barca è collassata, e tutti sono finiti in acqua. Sono certa che ci fosse quel bambino di pochi mesi, e che sia sfuggito dalle mani della madre. Quando abbiamo tratto in salvo una trentina di persone sulla nostra imbarcazione, c’erano anche il padre e la madre e lei era disperata, e lui, che piangeva, tentava di consolarla. Ho anche visto cadere in acqua un bambino di forse 10 anni, che poi è riemerso, con gli occhi sbarrati, poi è di nuovo tornato giù».

L’altra ventina di migranti è stata presa a bordo di una seconda barca di maggiori dimensioni, giunta sul posto al lancio dell’SOS. “Noi ondeggiavamo per il troppo peso, c’era il mare mosso, gli scogli vicini. Avevamo una capienza di venti posti, e solo noi turisti eravamo già una decina. Abbiamo dato acqua ai naufraghi, fatto spogliare le magliette bagnate e cercato di asciugarli il più possibile. Abbiamo dato loro i nostri teli da mare e quant’altro possibile, perché tremavano, soprattutto i più piccoli. Una bambina mi ha preso la mano, non me l’ha più lasciata finché non è scesa per salire sulla barca della Guardia Costiera. Sto ancora piangendo, non riuscivamo a fare di più, ho ancora negli occhi il neonato alzato dal barchino, per tentare di proteggerlo, per salvarlo”.

Più tardi sono giunti a Lampedusa altri 101 migranti con 3 diverse imbarcazioni. Il primo gruppo, composto da 49 (5 donne e 5 minori) siriani e palestinesi, è riuscito ad arrivare direttamente sugli scogli di Cala Spugne. A intercettare i migranti sono stati i militari della guardia di finanza che hanno anche sequestrato il barcone di 10 metri salpato da Tripoli, in Libia. Il gruppo ha pagato 5mila dollari a testa per la traversata. La motovedetta G212 delle fiamme gialle ha invece agganciato, nelle acque antistanti all'isola, due natanti con a bordo 42 (3 minori) bengalesi, egiziani e siriani e 10 tunisini, salpati rispettivamente da Tajoura in Libia e Bengardene in Tunisia. In tutto ieri sono stati 8, per un totale di 367 migranti, gli sbarchi avvenuti a Lampedusa.

Nel Sud Sardegna sono stati invece individuati tre gruppi di migranti, per un totale di 24 persone di presunta nazionalità algerina, sbarcati nelle scorse ore. I carabinieri ne hanno rintracciati 12 attorno alle 8.30 nella zona di Tuerreda, in territorio di Teulada. Fra loro anche una donna. Un'ora più tardi i militari della stazione di Cortoghiana hanno localizzato cinque adulti: percorrevano la strada statale 195 'Sulcitana', all'altezza di Sa Portedda.
Altri sette uomini sono stati soccorsi verso le 10 a Porto Budello: erano arrivati con una piccola imbarcazione in vetroresina lunga circa 5 metri, con un motore fuoribordo da 40 cavalli, che è stata messa sotto sequestro. I 24 nordafricani sono stati accompagnati nel Cas di Monastir (Cagliari).

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