Andrea Bocelli e la violinista Anastasiya Petryshak in concerto al G7 a Borgo Egnazia - Foto di Alessandro Giannaccini
Unico artista invitato al G7, Andrea Bocelli la sera del 14 giugno ha ricevuto un lungo applauso dai potenti del mondo sulle note di alcune delle arie più famose della tradizione operistica italiana da Verdi a Leoncavallo e Puccini. Accanto a lui applauditissima anche la talentuosa violinista ucraina naturalizzata italiana, Anastasiya Petryshak, in dolce attesa del secondo figlio, che da 14 anni accompagna Bocelli nei suoi concerti. «Suonare davanti alle 7 potenze mondiali è stato emozionante, sapere di poter contribuire con la mia musica a questi livelli è meraviglioso» racconta ad Avvenire l’artista nata a Ivano-Frankivs’k nel 1994, allieva di Salvatore Accardo e star nei più importanti teatri internazionali.
«Collaboro con Andrea Bocelli fin da bambina. In questi 14 anni di musica insieme ho avuto la fortuna di suonare sui grandi palcoscenici, nei paesi e continenti diversi. Ci sono state anche occasioni molto importanti e rare come le visite di stato». Ma questo G7 l’ha toccata da vicino perché ha avuto al centro la guerra fra Russia e Ucraina. «Per me è molto importante, soprattutto avendo tutti i miei parenti in Ucraina, desidero con tutto il mio cuore che la guerra possa fermarsi e la pace si ristabilisca il prima possibile. Essendo ucraina di origini e diventata italiana, questo evento è stato per me doppiamente importante. Sono fiera di aver potuto contribuire con la mia musica in questo momento storico così importante, supportare il mio paese natale ed aiutare tramite il mio violino a portare il messaggio di pace, libertà e valori fondamentali».
Anastasiya avrebbe voluto parlare con Zelensky che però è ripartito subito per la conferenza internazionale sull’Ucraina in Svizzera. «Però l’ho conosciuto subito prima dell’inizio della guerra, quando ho suonato a Kiev per i 30 anni dell’Indipendenza dell’Ucraina – ci racconta la violinista -. Ho parlato prima e dopo il concerto con Biden, Sunak, Macron, Meloni, Trudeau, Guterres. Ognuno di loro ha mostrato grande solidarietà verso l’Ucraina e interesse per la musica ed il mio percorso artistico. In particolare mi ha fatto piacere parlare con Meloni che ha fatto gli auguri per la mia gravidanza ed essendo una mamma anche lei abbiamo potuto parlare della prossima generazione e del futuro».
I bambini stanno particolarmente a cuore a mamma Anastasiya che sostiene anche due fondazioni che aiutano i bambini ucraini “Carano 4 Children” e “TulSun Foundation: «Dobbiamo impegnarci per creare un ambiente sano per chi verrà. . Sto preparando un video per la mia bimba, che pubblicherò alla sua nascita sul mio canale YouTube dandole così il benvenuto musicale in questo mondo. Feci la stessa cosa con un altro brano anche per mio primo figlio Andre, il 5 luglio del 2021. Spero in un mondo di pace, serenità e valori sani. Sicuramente un mondo senza guerre che possa dare la possibilità ai bambini di poter crescere bene, raggiungere il massimo delle proprie potenzialità e contribuire a rendere questo mondo un posto migliore».
La Petryshak si impegna attivamente anche sostenendo diverse fondazioni, la “ABF” e due fondazioni che aiutano i bambini ucraini: Carano 4 Children e TulSun Foundation. «I miei parenti in Ucraina descrivono una situazione di ansia e stress. Ho parlato con mia nonna ieri e dalle 3 di notte hanno suonato le sirene 4 volte. Dopo più di due anni di guerra le persone sono stanche e purtroppo abituate alla vita incerta. Non si può vivere serenamente quando piovono missili e i figli o nipoti sono sul fronte a combattere. Un paio di mesi fa i missili hanno colpito e distrutto l’importante centrale elettrica nella città dove abitano i miei zii e la nonna. Purtroppo per tutti questi mesi e tuttora sono senza riscaldamento ed acqua calda. I famigliari e gli amici hanno comunque fiducia perché vedono il supporto di quasi tutto il mondo».
«Sono fiera di aver partecipato al Summit dove per la prima volta nella storia è stato presente anche il Pontefice – aggiunge -. In passato ho avuto l’onore di suonare al Vaticano nella Sala Nervi a sostegno dell'ospedale pediatrico Bambin Gesù ed anche per il progetto “Il Grande Mistero” voluto da Papa Francesco, nel quale abbiamo suonato in importanti luoghi religiosi europei come la Sagrada Familia a Barcellona. Condivido le parole del Papa rivolte ai grandi “Lavorate per la Pace”».