martedì 15 ottobre 2024
La rubrica di Popotus per i piccoli esploratori: dalla leggenda di Re Artù alla storia del santo di Chiusdino, la fantasia incontra la realtà fra i ruderi dell'abbazia e l'eremo di Montesiepi (Siena)
L'abbazia di San Galgano, in provincia di Siena

L'abbazia di San Galgano, in provincia di Siena - © Spike - Wikimedia Commons

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“Chiunque saprà estrarre la spada da questa roccia sarà di diritto re d’Inghilterra”. Conoscete la leggenda della spada nella roccia e del mito di re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda? Avete visto il film Disney (è del 1963, ma è un grande classico) che fantastica sulla vicenda con le avventure del piccolo Semola, mago Merlino e il gufo Anacleto? Ecco, la fantasia incontra la realtà in un luogo magico che si trova in Italia, precisamente in Toscana, nel comune di Chiusdino, provincia di Siena. Proprio qui, nell’eremo di Montesiepi, vicino all’Abbazia di San Galgano, è custodita una spada nella roccia che si può ammirare dal vivo. Non è quella di Artù, ma potrebbe averla ispirata davvero.

Eremo di Montesiepi, la teca con la spada nella roccia

Eremo di Montesiepi, la teca con la spada nella roccia - © Alexmar983 - Wikimedia Commons

La leggenda narra che il cavaliere Galgano Guidotti, nato nel 1148 da famiglia nobile, dopo una vita di divertimenti e di capricci, in seguito all’apparizione dell'arcangelo Michele, si convertì al cristianesimo, diventando molto devoto. Quando la voce dell’anima gli parlò, invitandolo a rinunciare a tutto per darsi a Dio, decise di abbandonare la spada e di piantarla su una roccia, trafiggendola. La spada divenne una croce e lì vicino Galgano si ritirò a vivere da eremita. Alla sua morte, avvenuta nel 1181, il vescovo di Volterra ordinò che fosse costruita una cappella, la Rotonda, con l'eremo di Montesiepi. Questo luogo divenne subito meta di pellegrinaggi e di devozione. Qui si insediarono dei monaci cistercensi e poco più giù venne costruita un’abbazia grandiosa che resistette per secoli, fino a quando, nel Settecento, il tetto crollò e fu abbandonata. Tuttavia, la struttura, in stile gotico, si è ben conservata fino a noi, creando un panorama fiabesco e avventuroso alla Harry Potter, con un pavimento di erba e il cielo e le nuvole per tetto.

L’abbazia si può visitare liberamente e gratuitamente, come l’eremo (dalle 9 del mattino fino al tramonto; la domenica mattina si celebra la messa) dove si può vedere la spada nella roccia, lasciarsi conquistare dalla storia del cavaliere santo e navigare con la fantasia dentro il mito del re Artù. Perché se è vero che Artù la spada la estrasse dalla roccia mentre Galgano gliela conficcò, è anche certo che la storia del santo senese, nonostante non ci fosse internet, si diffuse presto in tutta Europa, fino all’Inghilterra. Come è certo che uno dei cavalieri della Tavola rotonda (anche la cappella è rotonda) si chiamava Galgano. Ma non pensate di arrivare fin qui, di esibirvi in pose curiose e provare anche voi a diventare re o santi: la spada nella roccia è custodita gelosamente in una teca per evitare (come avvenuto una volta) che si possa danneggiare. Vedrete che una visita varrà comunque la pena di farla, piccoli esploratori.

Dall’abbazia di San Galgano parte il nostro viaggio mensile per luoghi più o meno insoliti dell'Italia. Preparate lo zaino, si va dritti alla meta!

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