A suscitare polemica è stata la foto apparsa sulla rivista queer berlinese Siegessäule (Colonna della vittoria), nella quale l’attivista Riccardo Simonetti è ritratto vestito da Vergine Maria
Dopo il Natale censurato, arriva la Madonna con la barba. È sempre l’Europa nell’occhio del ciclone, ma stavolta si tratta non della Commissione, bensì dell’Europarlamento. Che però si smarca subito dalla vicenda. L’uomo, Riccardo Simonetti, italiano di nascita ma tedesco d’adozione, che si è fatto ritrarre come una 'Madonna con Bambino' non è ambasciatore di Strasburgo per i diritti della comunità Lgbt, come viene definito, perché questa carica semplicemente «non esiste», precisa una nota dell'Europarlamento. È invece, in qualità di influencer popolare in quella stessa comunità, un collaboratore non remunerato al quale, come ad altri in altri campi, vengono girate, per diffonderle, notizie sulle attività del Parlamento Ue. Il quale «non sottoscrive le opinioni personali, i post o gli articoli del signor Simonetti».
A suscitare polemica è stata la foto apparsa sulla rivista queer berlinese Siegessäule (Colonna della vittoria), nella quale l’attivista è ritratto vestito da Vergine Maria. Gli esponenti di centrodestra sono insorti. «Non è sbeffeggiando la religione e offendendo i fedeli che si tutelano i diritti civili. Che triste teatrino», twitta la presidente di Fdi, Giorgia Meloni. «Ma possibile che certa gente non riesca a rispettare nemmeno la Vergine Maria e il Santo Natale? Non è una simpatica provocazione, è un vergognoso insulto», commenta il leghista Matteo Salvini. Per Fi si fa sentire, tra gli altri, la deputata e compagna di Berlusconi, Marta Fascina, che lamenta una corsa al «politicamente corretto» che «non si fa scrupoli di ricorrere a rappresentazioni blasfeme». La delegazione di Fdi a Bruxelles annuncia un’interrogazione 'urgente' sul caso. Raffaele Fitto si dice non soddisfatto della presa di distanza e parla di «confusione inaccettabile». Al presidente David Sassoli l’associazione Pro Vita & Famiglia ha indirizzato una petizione al fine di «ripristinare il rispetto per tutti i cittadini europei, senza discriminazioni nei confronti di religioni, famiglie e bambini», spiega Jacopo Coghe.