lunedì 5 febbraio 2024
Sono 62 i piccoli a bordo dell'imbarcazione della Marina militare partita dall'Egitto. I bambini saranno trasferiti in ospedali pediatrici italiani. Nessuno è in pericolo di vita
Giovani volontari all’arrivo della nave Vulcano della Marina al porto di La Spezia, con a bordo bambini palestinesi feriti e le loro famiglie

Giovani volontari all’arrivo della nave Vulcano della Marina al porto di La Spezia, con a bordo bambini palestinesi feriti e le loro famiglie - Ansa

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Sono 62 i bambini palestinesi a bordo della nave Vulcano della Marina Militare arrivata stamani al molo Fornelli del porto della Spezia. I piccoli, tutti bisognosi di cure mediche saranno trasferiti negli ospedali Bambin Gesù di Roma, Gaslini di Genova, Meyer di Firenze, Rizzoli di Bologna, al Pediatrico Buzzi e all'Ortopedico Pini di Milano. Ad accogliere i bambini e i loro accompagnatori, salpati dal posto di al Arish in Egitto, anche una task force della Croce Rossa formata da 45 volontari, destinata all'accoglienza e al trasporto presso le strutture sanitarie dei malati, nessuno dei quali è in pericolo di vita, anche se alcuni versano in condizioni gravi.

In una nota, Rosario Velastro, presiedente della Croce rossa italiana sottolinea che «l'abbraccio umanitario della Cri ai bambini palestinesi è il segno che per noi l'umanità deve prevalere sulle drammatiche conseguenze di un conflitto che colpisce persone inermi. I bambini accolti prima a Ciampino e oggi a La Spezia rappresentano il futuro di quei valori di pace, di aiuto e di soccorso dei quali il nostro volontariato è interprete. Grazie al Governo italiano per questo impegno, alle forze della difesa impegnate e ai nostri Comitati sui territori».

Commentando l'arrivo dei bambini palestinesi, il ministro degli esteri Antonio Tajani ha detto che la missione solidale «è stata resa possibile dal ministero degli Esteri con la nostra unità di crisi, dal ministero della Difesa, da quelli della Sanità e dell'Interno. Una collaborazione che dimostra che l'Italia è portatrice di pace in Medio Oriente. Vedere i sorrisi dei bambini, alcuni dei quali estratti dalle macerie, mentre stanno con le loro madri o abbracciano i nostri marinai - ha aggiunto Tajani -è un segnale di speranza. Vogliamo ospitare altri bambini palestinesi». Il ministro ha inoltre ricordato la nascita di una bambina avvenuta il 22 dicembre scorso sottolineando il ruolo di mediatore del Qatar con Hamas, «responsabile di ciò che sta accadendo. Speriamo presto nel raggiungimento di un cessate il fuoco che possa alleviare la situazione della popolazione civile sia palestinese che israeliana. L'Italia crede nella creazione di due Stati che si riconoscano reciprocamente».

Sull'arrivo a La Spezia della nave con i bambini feriti sono intervenuti con una nota congiunta Arci, Caritas italiana, Comunità di Sant'Egidio e Federazione delle Chiese evangeliche in Italia sottolineando che il governo italiano ha chiesto alle organizzazioni che promuovono i corridoi umanitari di ospitarli, in attesa che sia attivato l’iter del loro riconoscimento come rifugiati. «Le nostre organizzazioni, impegnate da sempre sul fronte dell’aiuto umanitario - prosegue la nota -, hanno dato la disponibilità nell'immediato a questa azione umanitaria attivando la loro rete territoriale per trovare soluzioni che si facciano carico dei bambini e dei loro familiari. Auspicando un immediato cessate il fuoco e una risoluzione permanente del conflitto, ribadiamo al governo la nostra disponibilità e la necessità di attivare con urgenza un corridoio umanitario dalla striscia di Gaza per le persone in condizione di vulnerabilità che necessitano di interventi urgenti».

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