Sono in aumento gli "incontri" non graditi tra orsi e persone - Ansa
«Il rischio che l’orsa attacchi ancora è latente, immediato e destinato a perdurare». Ha scritto così il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti nell’ordinanza firmata ieri pomeriggio che dispone la cattura, l’identificazione e l’abbattimento del plantigrado che l’altro ieri ha ferito alle braccia e alle gambe un turista francese di 43 anni, Vivien Traiffaux, in località Naroncolo, sul monte Anglone, sopra Dro, nell’Alto Garda. Un episodio che ha scatenato le richieste ultimative degli amministratori dei Comuni interessati («bisogna intervenire, è in pericolo la sicurezza delle persone», hanno protestato il sindaco di Dro, Claudio Mimiola e quello di Arco, Alessandro Betta) e che ha portato all’identificazione dell’orsa grazie al racconto del turista francese che ha descritto la compagnia di un cucciolo accanto alla madre.
La “ricercata speciale” è quindi l’orsa Kj1, la cui presenza nei giorni scorsi in zona insieme ai suoi tre piccoli era stata documentata anche da un video in località Padaro. Mentre i Forestali monitorano l’area di frequentazione dell’orsa per attirarla nella trappola e si attendono le conferme dagli esami dei peli, la Provincia si fa forte del parere favorevole alla rimozione di Ispra che – si precisa nell’ordinanza di ieri «ha condiviso la valutazione della gravità del fatto accaduto».
Il provvedimento ha suscitato subito la reazione delle associazioni animaliste: «Ci risiamo, scatta una corsa contro il tempo», afferma in una nota l’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) che annuncia un probabile ricorso al Tar di Trento contro l’ordinanza. «Siamo di nuovo alle prese con uno spietato mandato di uccidere un orso che fa l’orso. Un’altra reazione “corpo a corpo”: l’unica risposta che sembra conoscere il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Vuole vedere morto un animale che ha attaccato in un contesto ancora non chiaro». Sulle abitudini di Kj1 si sofferma con un parere diverso uno dei veterinari più ascoltati in Trentino, Alessandro de Guelmi: «L’esemplare ha 23 anni, arriva qui sempre a primavera. Finora non ha creato problemi, ma ora invece sì. Quando tutte le attività di prevenzione e ricerca falliscono, con estremo rammarico si può arrivare ad abbattere questi soggetti per garantire la sicurezza delle persone».
Nel clima sociale arroventato dagli ultimi recenti avvistamenti in prossimità dei centri abitati ieri è arrivata anche la notizia dalla Valle dei Laghi di un incontro senza conseguenze fra un ciclista e un orso lungo un sentiero nei boschi vicini a Ciago, sopra Vezzano: «La mia comunità non ne può più» dice il sindaco di Vallelaghi, Lorenzo Miori. Sul piano politico un intervento in Parlamento dei senatori del Gruppo per le Autonomie (Julia Unterberger, Luigi Spagnolli, Pietro Patton e Meinhard Durnwalder) che chiedono di rivedere la direttiva Habitat per possibili deroghe ai divieti che tutelano le specie protette: «Non si tratta di punire o di vendicare, ma di tutelare quella pubblica incolumità che oggi, in alcune zone del Trentino e dell’Alto Adige, purtroppo non sempre è garantita», scrivono.
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