giovedì 31 ottobre 2024
Tutto nasce dalla pubblicità online di "Therapia srl", di cui proprio Gemmato detiene il 10% delle quote, che promette di tagliare le liste d'attesa. Opposizione all'attacco: «Conflitto di interessi»
Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato

Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato - Ansa

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Lo spot pubblicitario di una clinica privata barese, che ha tre sedi, ha scatenato una bufera sul sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato (FdI), travolto dalle polemiche politiche. Tutto nasce dalla pubblicità online di "Therapia srl", di cui Gemmato detiene il 10% delle quote, sebbene le abbia messe da tempo a disposizione degli altri soci. La pubblicità della struttura privata, del tutto legittima, spinge sulla possibilità di avere accertamenti diagnostici «senza dover attendere i tempi lunghi del sistema sanitario pubblico». Il Pd insorge e chiede le sue dimissioni: «Lo abbiamo sempre detto. La destra non sta smantellando la sanità pubblica per sciatteria, ma per un preciso disegno. E chi ci guadagna? Solo loro, la destra. Lo spot della clinica privata, di cui il sottosegretario Gemmato è socio, è un insulto ai quei 4,5 milioni di italiani che hanno già rinunciato a curarsi proprio causa di quelle liste d'attesa che la clinica promette di far saltare» attacca la segretaria del Pd, Elly Schlein.

A replicare è il sottosegretario: «Una sinistra bugiarda e rancorosa che non sa più a cosa appigliarsi», esordisce. "Le polemiche - aggiunge -. stanno a zero: ho il 10% di una società senza averne alcuna responsabilità di gestione, figuriamoci poi dei contenuti del sito internet. Non esiste alcun conflitto di interessi come certifica il Garante della concorrenza» e «con il governo Meloni e il ministro Schillaci ci stiamo occupando del problema delle liste di attesa creato dalla mala gestione di decenni di sinistra al governo». Therapia srl è una piccola società costituita nel 2012 da un gruppo di nove soci. Marcello Gemmato, che di professione è farmacista, ne entra a far parte nel 2013.

Anche il M5s ne chiede le dimissioni e deposita una interrogazione urgente al ministro Schillaci: «Mentre quattro milioni e mezzo di italiani rinunciano a curarsi ogni anno e svariati altri milioni sono costretti a indebitarsi per accedere a visite ed esami, il sottosegretario alla Salute si arricchisce a loro spese» attacca Marianna Ricciardi, deputata del Movimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali. «È già imbarazzante che un sottosegretario al ministero della Sanità abbia quote in una clinica privata. In più fa arrabbiare che quella stessa clinica faccia pubblicità denigrando il Servizio sanitario nazionale e i tempi delle liste d'attesa» scrive il responsabile Mezzogiorno di Sinistra Italiana Nico Bavaro. «La sinistra sceglie un nuovo bersaglio su cui scagliare le proprie frustrazioni e incapacità nella gestione della sanità pubblica: il sottosegretario Gemmato. Come risulta dall'attestazione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato non sussiste alcuna incompatibilità di Gemmato» risponde Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. Al quale, tra gli altri, si associano il capogruppo al Senato Lucio Malan e Giovanni Donzelli che parla di una «sinistra ridicola».

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