Giovanni Toti - Ansa
Giovanni Toti ha dato le dimissioni dall'incarico di governatore della Liguria. Lo si è appreso dalla Regione. A consegnare la lettera di "dimissioni irrevocabili" all'ufficio protocollo della Regione Liguria è stato questa mattina alle 10.40 l'assessore Giacomo Giampedrone su delega dello stesso Toti. In Liguria quindi gli elettori dovranno tornare alle urne per scegliere un nuovo presidente e un nuovo consiglio regionale. Possibile il voto a novembre quando si dovrebbe votare anche in Emilia-Romagna e Umbria.
«Inoltro questa mia alle autorità in indirizzo per tutte le competenze di legge relative alla gestione transitoria dell’ente e l’avvio delle procedure per l’indizione di nuove elezioni», è scritto nella lettera di dimissioni. Ora la consegna formale delle dimissioni consentirebbe a Giovanni Toti di chiedere subito la revoca degli arresti domiciliari. E se Toti venisse rimesso in libertà nei prossimi giorni potrebbe disinnescare una eventuale richiesta di giudizio immediato della Procura.
«In Liguria siamo di fronte all’ennesimo tentativo di sovvertire il voto popolare - dichiara in una nota la Lega - usando inchieste e arresti. La Lega non si fa intimidire e i cittadini sapranno rispondere democraticamente riconfermando il centrodestra che ha rilanciato la Regione da tutti i punti di vista». «Le dimissioni erano un atto politicamente dovuto - è il commento del verde Angelo Bonelli - per il fallimento delle sue politiche che hanno portato la Liguria a vedere compromessi diritti e prestazioni essenziali: dalla sanità pubblica al trasporto con una forte aggressione all’ambiente».
L'atto politico finale dell'inchiesta che ha investito la giunta ligure arriva all'indomani degli interrogatori degli ultimi testimoni dell'inchiesta sulla corruzione che ha portato agli arresti domiciliari Toti. Il lavoro dei pm dovrebbe concludersi con l'analisi forense dei telefonini e dei dispositivi sequestrati quasi tre mesi fa. Il presidente uscente della Liguria era ai domiciliari da tre mesi, con l'accusa di corruzione da parte dei magistrati della procura di Genova: avrebbe ricevuto tangenti in cambio di favori, in particolare per concedere spazi del porto di Genova all’azienda di servizi portuali dell’imprenditore Aldo Spinelli. A inizio maggio Toti era stato arrestato e con lui altri indagati come lo stesso Spinelli e Paolo Emilio Signorini, già presidente dell’autorità portuale di Genova. Secondo l'accusa avrebbe incassato finanziamenti per più di 74 mila euro tra 2021 e 2023, tramite il suo comitato elettorale. Tra i vari impegni presi in cambio dei soldi ci sarebbe stato il rinnovo per 30 anni della concessione del terminal Rinfuse a un’azienda partecipata dal gruppo Spinelli. Il rinnovo era stata fermato dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale.
L’indagine ha coinvolto anche il capo di gabinetto Matteo Cozzani. A detta dei magistrati avrebbe accettato un finanziamento da Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga, per pagare spazi pubblicitari per la campagna elettorale. In cambio avrebbe avuto l'accelerazione dell’apertura di due supermercati a Sestri Ponente e Savona. Un mese fa l’avvocato di Toti, Stefano Savi, aveva chiesto la revoca degli arresti domiciliari o in alternativa l’obbligo di dimora nella casa di Ameglia, in provincia della Spezia, dove Toti è agli arresti, o ancora il divieto di raggiungere Genova. Il tribunale del Riesame aveva bocciato la richiesta e confermato i domiciliari. La misura prevede il divieto di comunicare con chiunque a parte la consorte, i genitori e l’avvocato. Toti ha potuto incontrare alcuni alleati, cominciando a valutare le dimissioni. La fine del suo mandato era prevista nell’autunno del 2025.
Grazie alle dimissioni ora Toti ha più possibilità di ottenere la revoca degli arresti domiciliari ed evitare il giudizio immediato che può essere chiesto dalla procura o dall’imputato per evitare l’udienza preliminare, accorciando i tempi del processo. Le elezioni potrebbero tenersi in autunno quando andranno al voto anche l’Emilia-Romagna (il 17 e il 18 novembre) e l’Umbria, che non ha ancora annunciato le date.