L'oratorio estivo nel quartiere Corvetto di Milano, teatro nelle ultime settimane di proteste e scontri dopo la morte di un giovane di origini straniere - .
L’altro Corvetto. O il vero Corvetto. Dietro alle immagini di degrado dei giorni scorsi emerge una realtà di solidarietà e di volontariato, che cerca di ricomporre i pezzi di un quartieri difficile. Gilberto Sbaraini, presidente della Cooperativa «La Strada», è nato in questo quartiere: «Siamo in Corvetto dal 1997 e da gennaio, negli spazi della parrocchia di Santa Rita, abbiamo aperto un centro di aggregazione giovanile dove si fanno attività che vanno dal sostegno scolastico pomeridiano fino alla socializzazione di gruppo, laboratori, sport e iniziative simili». Le attività della cooperativa coinvolgono anche ragazzi segnalati dai servizi sociali o che arrivano dal mondo penale minorile, per i quali è disponibile un centro diurno. Da vent’anni è attiva anche la Scuola bottega: un percorso formativo per ragazzi che non hanno terminato la terza media e che vengono segnalati dalle scuole locali. «Questo è un quartiere che fa fatica, è un luogo di vita con tante problematiche, ma questo vale per tutti i contesti di edilizia popolare. C’è povertà, illegalità e integrazione a volte faticosa, perché spesso i ragazzi tendono a rimanere nel loro giro di provenienza. Per questo dobbiamo creare opportunità. Quando ero piccolo e vivevo qui, godevo anche della socialità positiva che c’era dentro alle case popolari, c’era convivenza e condivisione sana. Adesso è tutto molto più difficile e questo è un problema del nostro tempo, non di Corvetto» conclude Sbaraini.
Spostandosi leggermente verso sud, c’è la cooperativa sociale Nocetum. «Siamo una porta del Parco agricolo Sud e questa posizione a metà fra città e campagna è la nostra fortuna, perché ci permette di stare nella natura. Ci occupiamo di cura del Creato, mettendo al centro le persone» spiega Gloria Mari, presidente della cooperativa. Nocetum è una comunità mamma-bambino, che accoglie donne sole che arrivano da situazioni di marginalità e violenza insieme ai loro figli, con progetti indirizzati all’autonomia economica e lavorativa. Aggiunge ancora Mari: «Un altro servizio è quello del doposcuola per i bambini più svantaggiati, soprattutto arabofoni. Sono una trentina, vengono qui per fare i compiti ma anche per giocare all’aperto, per fare merenda insieme. Spesso chi viene qui ha anche qualche disturbo dell’apprendimento e quindi serve quasi un volontario per ogni bambino, perché le mamme non riescono ad aiutarli, ma la “lista d’attesa” è lunga. C’è tanta richiesta e noi abbiamo bisogno di volontari per soddisfarla» (per informazioni: info@nocetum.it).
Altra presenza più che longeva nel quartiere è quella della Comunità di Sant’Egidio. Le attività coinvolgono tutte le fasce della popolazione, dagli anziani ai bambini. «Abbiamo un piccolo progetto di monitoraggio attivo con gli anziani. Sono persone sole, quelle che abitano qui: la solitudine è la vera malattia del nostro tempo. Organizziamo feste di compleanno, presentazione di libri, incontri per parlare di tematiche attuali» spiega Maria Luisa Cito, responsabile della Comunità a Corvetto. Tra gli altri servizi c’è uno sportello che aiuta i residenti che devono fare richiesta di asilo politico o rinnovare il permesso di soggiorno. «È attivo una volta a settimana ma le richieste sono tantissime e avremmo bisogno di ampliare questo sportello. È uno dei modi con cui cerchiamo di creare integrazione». Presso la Comunità, c’è anche la Scuola della Pace: i ragazzi che partecipano sono per la maggior parte di origine straniera, vengono aiutati con i compiti e poi vengono proposte loro attività di educazione alla convivenza e alla cittadinanza.
C’è poi la Casa per la Pace, un’associazione di promozione sociale che vuole essere un luogo di accoglienza oltre che di formazione. Vengono organizzate attività per le persone in messa alla prova, un doposcuola per i bambini e corsi di italiano per i residenti. Tra le esperienze più recenti c’è invece la Corvetto Basket Academy, una scuola di basket gratuita per ragazzi dagli otto ai 14 anni, nata dall’idea di due genitori di un ragazzo di scuola media.