I commessi cercano di allontanare il leghista Centinaio, alla sua destra la ministra Fedeli
Lo ius soli temperato arriva in Senato, ma il dibattito viene sospeso e slitta a fine giugno per la gazzarra leghista nell'emiciclo. I senatori di Matteo Salvini cercano di esibire cartelli, sequestrati dai commessi, e il capogruppo Gian Marco Centinaio lascia di corsa il suo posto per andarsi a sedere nei posti del governo, occupato in quel momento dalla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli. Il senatore si aggrappa fisicamente al banco per resistere ai commessi che cercano di spostarlo di peso. E nel concitato tira e molla, tra urli e spintoni, viene colpita la ministra Fedeli che rimane contusa a un braccio.
In contemporanea fuori del palazzo circa duecento militanti fascisti di Forza Nuova e Casapound protestano mostrando la foto di un terrorista islamico che aveva la cittadinanza belga. I manifestanti, il cui sit in era stato autorizzato nell'adiacente piazza delle Cinque Lune, cercano di arrivare sotto alle finestre del Senato accendendo fumogeni e facendo esplodere petardi. La polizia interviene con gli idranti per bloccare il tentativo di fondamento, filma i manifestanti e scioglie la manifestazione. A fine mattinata gli agenti della Digos avranno identificato e denunciato 64 manifestanti: resistenza a pubblico ufficiale, istigazione a disobbedire alle leggi e apologia di fascismo i reati contestati. Per tutti vengono avviate anche le procedure per l’applicazione del Daspo e la contravvenzione di 2.500 euro per avere bloccato il traffico su Corso Vittorio Emanuele II.
La seduta in aula si apre con i senatori che approvano un'inversione dell'ordine del giorno, posticipando il voto sulle eccezioni di costituzionalità del decreto Lorenzin sull'obbligo dei vaccini. Il ddl sulla cittadinanza viene dunque incardinato nel calendario dei lavori di Montecitorio ma l'esame non va oltre alla relazione introduttiva di Salvatore Torrisi (Ap-Cpe-Ncd) per le proteste leghiste. Torrisi deve interrompere l'intervento e consegnare all'aula il testo scritto per la verbalizzazione. «Ho bloccato per oltre un anno il ddl sullo ius soli in commissione facendo anche ricorso ad un uso spregiudicato del regolamento del Senato» ammette il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (Lega).