Una legge di Stabilità che per la prima volta investe sulla parità scolastica. Dopo tanti anni di battaglie per recuperare il fondo originario di 539 milioni di euro tagliati dalle varie manovre, questa volta invece non solo i fondi sono stabili (500 milioni nel capitolo di spesa specifico), ma dopo il passaggio alla Camera, vedono anche un aumento.
Ecco, voce per voce, cosa cambia per le paritarie.
Capitolo di spesa. Previsto dalla legge 62/2000 (quella sulla parità) avrà uno stanziamento di 500 milioni di euro. Rispetto al passato non sono previsti tagli e neppure il passaggio attraverso la consultazione tra Stato e Regioni, ma direttamente affidati al ministero dell’Istruzione.
Disabili. Dal 2017 viene istituito un fondo di 23,4 milioni di euro destinato proprio agli studenti disabili iscritti alle paritarie. Nel corso 2016 era già stato previsto che dal prossimo anno lo stanziamento di 12,5 milioni, che ora la Camera ha raddoppiato.
Fondo per le materne. Viene istituito un capitolo di spesa nuovo destinato esclusivamente alla scuola dell’infanzia paritaria. Sono 50 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi a quelli che le materne ricevono dal capitolo di bilancio della parità. Per questo fondo è prevista anche la certezza nei tempi di erogazione: entro il 31 ottobre dell’anno scolastico di riferimento.
Detrazioni delle rette. Introdotte con la legge sulla Buona scuola prevedevano fino a quest’anno la possibilità di detrarre il 19% delle spese sostenute per la scuola fino a un tetto massimo di 400 euro. In termini assoluti significa recuperare fiscalmente 76 euro l’anno. Ora il tetto aumenterà fino a raddoppiare dal 2019. Questa la scansione prevista: 564 euro nel 2016 (107 di recupero), 717 nel 2017 (136), 786 nel 2018 (149) e 800 nel 2019 (152).
Alternanza scuola-lavoro. Attualmente la scuola paritaria non può accedere ai fondi stanziati dalla Buona scuola (100 milioni di euro) per favorire l’alternanza scuola-lavoro durante il triennio finale delle superiori. Dal 2017 vi potrà accedere.
Programma operativo nazionale. Preclusa alle paritarie la partecipazione a tutti i progetti finanziati dal Pon. Dal 2017 anche le paritarie potranno accedervi.
School bonus. Creato con la legge sulla Buona scuola prevede la possibilità di effettuare donazioni alle scuole paritarie e di ricevere in cambio un credito d’imposta pari al 65% dell’importo. Fino ad ora le donazioni confluivano in un fondo nazionale, che poi lo ridistribuiva. Con la legge di Stabilità 2017 sarà invece possibile donare direttamente alle scuole, che avranno l’obbligo entro 30 giorni di comunicare la donazione al ministero e versare il 10% della somma in un fondo nazionale di solidarietà.
Il mondo politico. «Si torna a investire dopo tanti tagli. Sono soddisfatta, anche se penso che sia un primo passo di un cammino che deve continuare. Comunque per la prima volta i fondi aumentano e si riconosce la dignità delle paritarie» dice Simonetta Rubinato, deputata del Pd, prima firmataria, assieme a Gian Luigi Gigli (Ds-Cd), degli emendamenti migliorativi. «Finalmente non un percorso a difesa, ma di investimento» commenta Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare alla Camera. Un pacchetto di interventi che, « con il bonus nido spendibile anche nelle paritarie, inizia a riconoscere il loro servizio pubblico e le fa partecipare a fondi per l’intero sistema scolastico senza più discriminazioni».
Le reazioni delle associazioni. «Apprezzamento» arriva da Agesc, Cdo-Opere educative e Fidae, che in una dichiarazione congiunta parlano di «passi significativi, seppur insufficienti, ad assicurare una reale parità e libertà di scelta delle famiglie. «Segnali positivi, anche se speriamo che al Senato ne siano compiuti di ulteriori per migliorare il testo» commenta il segretario nazionale della Fism (materne) Luigi Morgano.