martedì 5 dicembre 2017
La statistica annuale dell'Ismu evidenzia un incremento modesto; calano anche gli sbarchi. 56.000 gli irregolari, a fronte di 202.000 nuovi cittadinanze. Un trend "non preoccupante".
Giovani stranieri immigrati in Italia

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87.000 nuovi stranieri in Italia nel 2017, di cui 56mila irregolari. Il dato emerge dal XXIII Rapporto annuale sulle Migrazioni di Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità), presentato questa mattina alla Fondazione Cariplo a Milano, che ha evidenziato un "modesto" incremento della popolazione immigrata, +1,5% rispetto al 2016. In totale, secondo le stime della fondazione, ad oggi in Italia sono presenti 5milioni e 958mila stranieri, di cui l'8,2% (491mila persone) risulta non avere un titolo di soggiorno. Non ci sono "dinamiche e prospettive preoccupanti" dunque secondo Ismu.

Previsto un "incremento sempre più ridotto"

Quanto ai dati sulle acquisizioni di cittadinanza, i "nuovi italiani" nel 2016 sono stati 202mila, di cui 4 su 10 minori. "L'Italia è al primo posto in Europa per numero di cittadinanze concesse", ha spiegato Carlo Blangiardo, responsabile statistica di Fondazione Ismu; seguono Regno Unito, Spagna, Francia, Germania, Svezia, Belgio e Paesi Bassi. Per quanto riguarda la provenienza, nel periodo 2014-2017, il rapporto evidenzia un calo degli arrivi dalla Siria (che nel 2014 rappresentava invece un quarto degli ingressi, mentre nel 2016 risultano scomparsi) e un aumento della popolazione sub-sahariana, proveniente in particolare dalla Nigeria (nel 2014 era pari al 5%, oggi sono il 17%). Nel 2017 sono sbarcate sulle nostre coste 117mila persone, a fronte dei 181mila del 2016. Stando alle tendenze, considerando anche le crescenti concessioni di cittadinanza, nel prossimo ventennio si ipotizza un "sempre più ridotto incremento" della popolazione straniera residente, che arriverà a un massimo di 5milioni e 374mila persone alla fine del 2033.

Straniero un decimo della forza lavoro

Sempre secondo il Rapporto, nel 2016 sono aumentati a 2milioni e 401mila gli stranieri occupati (contro i 2 milioni e 359mila dell'anno precedente), pari al 10,5% dell'occupazione complessiva in Italia. La maggior parte di essi svolge un lavoro dipendente: il 76,6% è impiegato come operaio, mentre quadri e dirigenti sfiorano l'1%. Particolare attenzione è stata dedicata da Ismu alle posizioni delle donne: nel panorama della popolazione straniera inattiva, infatti, il 72% è costituito da donne. Un fenomeno che riguarda soprattutto alcune comunità: Pakistan (92,9%), Bangladesh (82,8%) ed Egitto (82,3%).

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