venerdì 30 novembre 2018
Quattro diocesi in digiuno e preghiera «Serve una nuova coscienza ambientale». Nelle comunità parrocchiali numerose anche le attività concrete di tutela del territorio
«Terra dei fuochi la Chiesa non può tacere»
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Quattro diocesi in digiuno e preghiera. Sono quelle di Acerra, Aversa, Caserta e Nola, tra le più colpite dal dramma della 'Terra dei fuochi', che ieri hanno raccolto l’appello dei loro vescovi, Di Donna, Spinillo, D’Alise e Marino a «far sentire a tutta la nostra società, nello stile proprio dei cristiani, la voce potente dei figli di Dio che chiedono rispetto per la terra e vogliono offrire amore e fraternità a tutta l’umanità ». Parrocchie, associazioni, scuole hanno pregato e riflettuto, e messo in campo anche attività concrete di salvaguardia del Creato. Un impegno che non si ferma. Infatti i parroci sono invitati a utilizzare la lettera dei quattro pastori nell’omelia e nelle preghiere dei fedeli della prossima domenica.

Acerra Ieri sera il vescovo Antonio Di Donna ha presieduto in cattedrale l’adorazione eucaristica nel corso della quale preghiere, canti e momenti di silenzio sono stati intervallati dalla lettura dell’enciclica Laudato si’. Uno schema preparato per l’occasione dall’ufficio liturgico diocesano che è stato seguito anche nelle parrocchie e nella scuola primaria paritaria Maria Palladino nella quale la consueta preghiera del mattino è stata dedicata al tema della salvaguardia del Creato. Inoltre in preparazione dell’Avvento i piccoli alunni, accompagnati da un sacerdote, hanno letto il Cantico delle creature di San Francesco, riflettendo sul tema. Infine i bambini del catechismo della Cattedrale domenica dedicheranno la lezione alla salvaguardia del Creato in concomitanza con l’inizio dell’Avvento. Iniziative in linea con le indicazioni del vescovo che più volte ha detto che la salvaguardia del Creato deve partire dal catechismo dei bambini.

Aversa Anche nella diocesi di Aversa tutte le parrocchie in occasione della settimanale Adorazione eucaristica hanno previsto approfondimenti sul tema. A Giugliano, nel cuore del territorio più martoriato dai rifiuti, nella parrocchia di San Pio X, guidata da don Francesco Riccio, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, si è tenuta una veglia di preghiera riflettendo sulla Creazione attraverso le parole di Benedetto XVI e sul peccato dell’inquinamento con quelle di papa Francesco. E poi ancora filmati, canti e momenti di adorazione. All’ora di pranzo, invece, tutti i sacerdoti della Forania di Aversa hanno digiunato insieme in chiesa per un ora di adorazione insieme ai fedeli che erano stati invitati a partecipare.

Caserta Digiuno, adorazione e preghiera an- che nelle parrocchie della diocesi di Caserta. Mentre il vescovo Giovanni D’Alise, delegato della Conferenza episcopale campana per il settore custodia del Creato, ha chiesto che si dia lettura della lettera dei quattro vescovi nelle Celebrazioni Eucaristiche di domenica. Un’attenzione che si fa concretezza come nella parrocchia del Buon Pastore a Caserta, come ci spiega don Antonello Giannotti, direttore della Caritas diocesana. «Vogliamo contribuire con un nostro piccolo segno. Qui nessuno faceva la raccolta differenziata, oggi tutti i rioni popolari del territorio parrocchiale la fanno. Un segno molto bello. Abbiamo fatto un’opera di sensibilizzazione partendo dall’evangelizzazione. Abbiamo creato dei gruppi di evangelizzazione nei rioni, il Vangelo ha messo insieme le persone e le famiglie, si è creata la comunità e dalla comunità è sorto quasi automatico il bisogno di dare una qualità di vita diversa, e quindi di fare anche la raccolta differenziata e tenere puliti gli spazi comuni. Il Comune non lo fa perché è assente in questi rioni, e ora la gente prende l’iniziativa. Gli inviti di papa Francesco sono entrati nel vissuto della nostra comunità».

Nola La mobilitazione silenziosa ha trovato anche nella diocesi di Nola dei luoghi- simbolo in cui il segno del digiuno e della preghiera è diventato una provocazione. A Mugnano del Cardinale e Tufino, in un’area dove in passato sorgeva una discarica nauseabonda, le celebrazioni comunitarie hanno avuto il sapore della memoria per le vittime innocenti. Più a ridosso del Vesuvio, oggetto di incendi drammatici nelle scorse estati, si sono fermate invocando responsabilità e una «nuova coscienza ambientale» i credenti di Ottaviano, San Gennarello, Somma Vesuviana, Torre Annunziata. Così come hanno avuto un particolare valore i momenti di preghiera a Scafati, dove scorre il fiume più inquinato d’Europa, il Sarno. Comuni che ruotano intorno al perimetro della 'terra dei fuochi', che nella diocesi nolana ha l’epicentro in Marigliano, Brusciano, Pomigliano. «La tentazione quotidiana – ha dichiarato monsignor Marino – è quella di comportarci da sfruttatori. Fermarci in preghiera non è un gesto di arrendevolezza, è invece l’affermazione di una possibilità di inversione di rotta, di cambiamento di cuore».

LE CIFRE

90 i Comuni che si trovano nell'area inquinata

82 le inchieste sui rifiuti censite dal 1991 al 2015

443 le aziende coinvolte in indagini giudiziarie

1.806 le denunce effettuate in questi venticinque anni

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