«Non si può morire di lavoro e non si può lavorare a 79 anni in un cantiere». È racchiusa in queste poche parole, tutta l'«incredulità» di chi, ancora una volta, si trova a commentare una morte sul lavoro. Un dolore che, questa volta, è, se possibile, ancora più grande perché riguarda un lavoratore più che anziano e che, all'alba degli ottant'anni, non avrebbe dovuto trovarsi ancora in un cantiere. E invece, subito dopo aver festeggiato, ieri, il compleanno, Cesare Dibitetto è andato anche stamattina a lavorare, come faceva da una vita, trascorsa a costruire case a Terlizzi, località in provincia di Bari. Faceva il capocantiere, Cesare ed era impegnato in alcune verifiche in un immobile in ristrutturazione. Quando non ha più risposto ai richiami, i compagni sono andati a cercarlo e l'hanno trovato riverso a terra sul fondo del vano ascensore. Una caduta di una decina di metri che non gli ha lasciato scampo. «Era regolarmente assunto con un contratto part time da capocantiere e iscritto in Cassa edile», ricordano i segretari generali della Cisl e della Filca-Cisl di Bari, Giuseppe Boccuzzi e Luigi Sideri. Che, come tutta la confederazione, sono impegnati in queste settimane, dopo la tragedia dell'Esselunga di Firenze, in assemblee nei territori proprio per sensibilizzare i lavoratori sull'importanza della sicurezza. Una proposta di lunga data della Filca, la Patente a punti, è stata finalmente fatta propria dal governo che, nei giorni scorsi, l'ha inserita in uno nuovo pacchetto sicurezza.
«A 79 anni si avrebbe diritto a una pensione dignitosa e non a essere ancora costretti a lavorare», ricordano il segretario generale della Cgil Puglia, Gigi Bucci, il segretario generale della Camera del Lavoro di Bari, Domenico Ficco e il segretario generale della Fillea Cgil, Ignazio Savino. Che venerdì parteciperanno a un vertice in Regione Puglia sulla sicurezza sul lavoro.
Ma quanti sono, in Italia, gli anziani che ancora lavorano e cosa rischiano? Secondo gli ultimi dati Inapp-Plus, nel 2022 la percentuale di lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni ha superato il 37%, segnando un aumento del 21% rispetto al 2005 e del 27% rispetto al 2012. Per quanto riguarda i rischi, l'Osservatorio Vega di Mestre ha calcolato che l'incidenza di mortalità (cioè, il numero di morti ogni milione di occupati), è molto più elevata tra i lavoratori anziani rispetto alle altre fasce d'età: per gli over 65 anni, l'incidenza di mortalità è di 2,9 e di 2,5 per i lavoratori tra i 55 e i 65 anni. Incidenza più che doppia rispetto alla media italiana di 1,2.
Infine, sempre in queste ore, un altro lavoratore ha perso la vita, sempre cadendo dall'alto. Si tratta di un operaio di origine egiziana di 57 anni, titolare di un'azienda individuale, che stava svolgendo lavori di pulizia sulle grondaie sopra ad un tetto di un capannone a Reggio Emilia. Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia hanno proclamato uno sciopero di due ore per domani. «Mancanza di una capillarità dei controlli, esplosione dei subappalti selvaggi, violazione reiterata delle norme sulla salute e sicurezza, precarietà lavorativa che nel settore edile si concretizza in partite iva che nascondono sfruttamento lavorativo: ecco le ragioni che determinano la strage infinita, indegna di un Paese civile», si legge in una nota sindacale.
Intanto, nell'Aula della Camera è stata approvata con 121 sì e 68 astenuti la proposta di legge per introdurre l'insegnamento nelle scuole secondarie del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il provvedimento, che unisce due testi di legge, uno del M5S e uno di FdI, passa ora al Senato.