ANSA/CIRO FUSCO
Il governo riprende il dossier delle semplificazioni e riapre il capitolo (mai chiuso) dell’ex Ilva. Lo fa incontrando di nuovo i sindacati sul destino degli impianti siderurgici di Taanto e con un provvedimento articolato - o forse due - che sara al centro del Consiglio dei ministri (convocato martedì 26 marzo) e che interviene su più fronti: si spazia dai lavori più “facili” sugli immobili vincolati alle farmacie potenziate (si potranno fare più analisi e vi si potrà scegliere il medico di base e il pediatra, dai cosiddetti “diplomifici” con uno stop alla possibilità di fare in certe scuole più di due anni in uno al dimezzamento dei tempi per le dichiarazioni di morte presunta e di assenza. Il testo messo a punto rientra nel più ampio piano che ha l’obiettivo di introdurre 200 semplificazioni entro il 2024 e 600 nel complesso entro il 2026. Vediamo le principali novità in arrivo:
Farmacie, più servizi. Diventano veri ambulatori queste strutture: vi potranno essere somministrati ai maggiori di 12 anni tutti i vaccini previsti nel Piano vaccinale (non più solo l’antinfluenzale e quello contro il Covid), ovviamente da parte di “farmacisti opportunamente formati a seguito del superamento di specifico corso abilitante e di successivi aggiornamenti annuali”. Sarà anche ampliato il numero delle analisi che potrà essere fatto con prelievo di sangue capillare (controllo di glicemia, colesterolo, trigliceridi, ecc.), oltre ai test per il contrasto all’antibiotico-resistenza; e vi si potrà scegliere il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta, tra quelli convenzionati con il Servizio sanitario nazionale.
Cambia pure l’insegna. Oltre alla croce verde identificativa della farmacia, ci potrà essere un’insegna riportante la denominazione “Farmacia dei servizi”. In esse sarà anche possibile la consegna di dispositivi medici per il trattamento dei pazienti in assistenza domiciliare. Saranno le Asl competenti ad autorizzare le strutture che dovranno rispettare precisi requisiti.
Meno vincoli sui lavori. Si semplifica il percorso per intervenire su immobili vincolati (di interesse per motivi storici, artistici, archeologici o culturali). Si aggiungerà nel testo unico sull’edilizia che si potrà attendere per 60 giorni il silenzio-assenso ove “sussistano vincoli relativi all’assetto idrogeologico, ambientali, paesaggistici o culturali, qualora sia stata preventivamente acquisita specifica autorizzazione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato relativamente al medesimo intervento da parte dell’autorità preposta alla cura di tali interessi”. In caso di mancata risposta, si potrà procedere.
Stop diplomifici. Secondo la bozza di ddl, lo studente “può sostenere nello stesso anno scolastico, presso una scuola del sistema nazionale, gli esami di idoneità per non più di due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione”. Non sarà quindi più possibile prepararsi per un esame che comprenda tre anni di scuola. Prevista anche una norma contro la creazione di classi solo per l’ultimo anno prima del diploma per facilitare la maturità.
Docenti di sostegno. Completa il “pacchetto istruzione” la precedenza fissata per la conferma dei contratti a termine per i docenti di sostegno che lavorano con gli alunni disabili.
Morte presunta. Si dimezzano i tempi. I presunti successori legittimi - e chiunque ragionevolmente creda di avere diritti sui beni di uno scomparso - possono domandare al tribunale competente che ne sia dichiarata l’assenza decorso un anno dall’ultima notizia (al momento sono 2 anni). Per la dichiarazione di morte presunta basteranno 5 anni invece di dieci. Previste anche autorizzazioni più agevoli, e on-line, per l’affido o dispersione delle ceneri: l’Ufficiale dello stato civile del Comune del decesso potrà rilasciarle “sulla base dell’avviso di morte, scheda Istat, certificato necroscopico e ogni ulteriore dato in possesso, trasmessi anche telematicamente dalla Direzione sanitaria competente, dal medico curante e dal medico necroscopo o dalla impresa funebre”.
Ex Ilva. Nell’incontro a Palazzo Chigi il governo ha assicurato che sono in arrivo nelle prossime ore i fondi per Acciaierie d’Italia. Ma per i sindacati (Fiom Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Usb e Ugl metalmeccanici) «non bastano» a far fronte ad una «situazione drammatica» negli stabilimenti e così si accusa il governo di muoversi troppo lentamente. A breve saranno trasferiti 150 milioni dall’amministrazione straordinaria di Ilva ad Adi per mantenere l’attività degli impianti (gli altoforni 1 e 2 sono stati fermati rispettivamente a luglio 2023 e gennaio 2024) ed entro un mese verrà presentato il piano industriale. L'esecutivo ha pure assicurato che non ci sono particolari criticità sul prestito di 320 milioni e nelle prossime settimane ci saranno risposte definitive dall'Europa. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato che si sta lavorando proprio sul decreto interministeriale per i 320 milioni necessari alla gestione delle attività dell'azienda, appena i commissari faranno la richiesta. E Giancarlo Quaranta, uno dei commissari, ha detto che crede di concludere la disamina sulla situazione degli impianti per la prima metà di aprile. Mentre il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha spiegato che ci vorranno 6/7 mesi per la manutenzione dei due forni.