Capelli rossi, tagliati a caschetto, viso sbarazzino punteggiato di efelidi e un sorriso fresco che è il miglior manifesto della sua giovinezza. Coi suoi verdissimi 25 anni, la neo eletta alla Camera dei deputati Marta Grande, candidata nel Lazio col Movimento 5 Stelle, si appresta ad essere la più giovane matricola femminile in Parlamento (in assoluto, la palma va al cesenate Enzo Lattuca del Pd, anche lui di 25 anni, ma compiuti il 9 febbraio scorso). Nata a Civitavecchia il 22 novembre 1987, studentessa in relazioni internazionali all’università Roma Tre dopo un primo diploma di laurea a stelle e strisce, conseguito in Alabama, l’onorevole Grande racchiude in sé le due caratteristiche che avrà, appena insediato, il Parlamento della XVII legislatura: più giovane e più rosa. Anagrafe alla mano, infatti, batte di poco altre sue colleghe di partito, anch’esse pronte a varcare il portone di Montecitorio: Laura Castelli, fiscalista ventiseienne con una laurea in economia aziendale, neo eletta in Piemonte, e la ventinovenne Francesca Businarolo, capolista in Veneto dove l’M5S ha fatto saltare il banco, diventando il primo partito e sbaragliando la Lega. Un successo che i neo-eletti grillini hanno festeggiato con una cenetta in pizzeria: tovaglia a scacchi, margherita e birretta, come tanti altri coetanei, altro che le «cene eleganti» di Arcore. Del resto, molti cinquestelle sono così: giovani, con buoni studi ma spesso precari o con impieghi saltuari, somigliano agli italiani della loro età. C’è chi è infermiere, chi insegnante, chi impiegato. Vengono dal cuore della provincia italiana, quella dove, come canta Ligabue, «certe notti o sei sveglio o non sarai sveglio mai». Loro, almeno a giudicare dai video postati su Internet, sembrano svegli e Grillo e Casaleggio debbono essersene accorti, visto che li hanno reclutati come punte di lancia del Movimento.La ventata di gioventù portata dallo tsunami grillino contribuisce ad abbassare l’età media (48 anni, fra deputati e senatori) ed a far crescere il fattore rosa (31%) nella composizione delle due Camere. Lo conferma un’analisi realizzata ieri dalla Coldiretti, che confrontando i dati anagrafici dei neo-onorevoli con quelli dei componenti delle precedenti legislature della storia repubblicana, ha scoperto come i nuovi deputati avranno una età media di 45 anni e i senatori di 53. Un netto ringiovanimento, rispetto alle tempie grigie della scorsa legislatura: 54 anni in media per i deputati, 57 per i senatori. Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa sarà il Movimento 5 Stelle (37 anni, 33 alla Camera e 46 al Senato), davanti a Lega Nord (42 alla Camera e 48 al Senato), Sel (48 in media), Partito democratico (49) Scelta civica e Udc (55) e Pdl, dove la media è di 54 anni, con un capo coalizione, Silvio Berlusconi, appartenente alla classe di ferro del 1936.Riguardo ai parlamentari in gonna o tailleur: i dati della sedicesima legislatura riferivano di un 21% a Montecitorio e 19 a Palazzo Madama, che diventano ora rispettivamente 32 e 30. La palma del partito "in rosa" spetta al Pd , rinnovatosi con le primarie e che porta nei due palazzi della politica il 41% di donne, davanti al M5S (38%). Terza piazza, ex aequo, per Pdl e Lista Monti-Udc-Fli (22%), poi vengono Sel (20) e Lega Nord (14).«Al di là dei diversi schieramenti e delle ipotesi di alleanze - fa notare il presidente di Coldiretti, Sergio Marini - il nuovo Parlamento rappresenta soprattutto una sfida generazionale» per i tanti giovani che per la prima volta si apprestano a sedere nelle due assemblee legislative. «In loro - prosegue Marini - si ripongono le speranze di cambiamento dell’Italia, che ha la classe dirigente più vecchia in Europa, con una età media di 59 anni». Fiducioso è pure il professor Vincenzo Atella, direttore del Ceis dell’università romana di Tor Vergata: «Il fatto che il costituendo Parlamento sia il più giovane della storia è molto positivo». Perché? «Il Ceis - risponde - ha condotto uno studio dal quale emerge che le élites gerontocratiche hanno la tendenza ad investire meno in pubblica istruzione e servizi pubblici produttivi, in modo dannoso per la crescita», mentre i più giovani saranno «in grado di cogliere queste opportunità».Nel pattuglione delle new entry, anche se con qualche anno in più, ci sono giornalisti coraggiosi come Rosaria Capacchione, eletta in Campania col Pd e sotto scorta perché minacciata dalla camorra, o magistrati di spicco come l’ex procuratore antimafia Piero Grasso (in Senato col Pd) e l’esperto di anti terrorismo Stefano Dambruoso (montiano, alla Camera). C’è poi una folta rappresentanza del mondo sociale: dall’ex presidente delle Acli, Andrea Olivero, al portavoce della comunità di Sant’Egidio Mario Marazziti (Scelta civica), a Edoardo Patriarca (Pd) e Laura Boldrini (Sel), già portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. La Lega elegge invece al Senato Roberto Calderoli e l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, mentre con la coalizione guidata da Mario Monti (senatore a vita) entrano pure il ministro uscente della Salute, Renato Balduzzi e l’ex presidente del Fai, Ilaria Borletti Buitoni. In Fratelli d’Italia, si salvano dalla débâcle e tornano alla Camera Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. Nel Pdl, pronti ad entrare (in attesa che Berlusconi scelga il collegio) alla Camera alta pure i due ex Idv Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, ma anche l’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini, che potrebbe essere "ripescato" in Liguria. C’è poi un’altra curiosità: fra gli eletti del Movimento 5 stelle figurano anche una mamma e un figlio, votati in Lazio: Ivana Simeoni, 63 anni, al Senato e Cristian Iannuzzi, alla Camera. E se il ministro Mario Catania (passato in Veneto e Campania con l’Udc) dovesse optare per il primo, potrebbe farcela un "nipote d’arte", Giuseppe De Mita: suo zio è un pezzo di storia della politica italiana, l’avellinese Ciriaco, pilastro della Dc. Poi ci sono gli <+corsivo>highlander<+tondo>, con alle spalle svariate legislature, come il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini (59 anni, in Parlamento ininterrottamente dal 1983 quando venne candidato dalla Democrazia cristiana), il <+corsivo>senatur<+tondo> leghista Umberto Bossi (71 anni, entrato a Palazzo Madama nel 1987, stavolta eletto alla Camera) o gli autorevoli esponenti del Pd, Rosy Bindi (62 anni, entrata per la prima volta a Montecitorio col Ppi nel 1994) e del Pdl, Fabrizio Cicchitto (73 anni, dapprima coi socialisti alla Camera nel 1976, all’epoca del terzo governo Andreotti e poi tornato nel 2001 con Forza Italia). Ma il più anziano dei parlamentari (a parte i senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi, Giulio Andreotti ed Emilio Colombo, non tenuti al vaglio delle urne), è il giornalista Sergio Zavoli, classe 1923, riconfermato al Senato nelle liste del Pd in Campania.
Pd e M5S, partiti più al femminile. L'età media si abbassa a 48 anni. la Coldiretti: sfida generazionale. (Vincenzo R. Spagnolo)
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