sabato 17 dicembre 2022
Sono sedici le nuove figure inserite nello scenario quest’anno, che portano a trenta il numero complessivo. Sarà visibile fino al 5 febbraio nella piazza del Duomo
Il Presepe in mosaico allestito nella piazza del Duomo di Spilimbergo

Il Presepe in mosaico allestito nella piazza del Duomo di Spilimbergo - Collaboratori

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A Spilimbergo nel Friuli Venezia Giulia il presepio di mosaico, esposto fino al 5 febbraio 2023 in piazza Duomo, presenta trenta figure in mosaico fronte retro di ori e smalti veneziani opachi e trasparenti che brillano di luce.

Quest’anno sono 16 le nuove figure a rappresentare tre gruppi tematici di fondamentale importanza per il cristianesimo: i tre profeti annunciatori del Messia e Salvatore, della sua nascita a Betleem, nel piccolo paese che invece adorava Lakhem il dio della guerra, del suo ritorno dall’Egitto a Nazaret, che sono Michea, Isaia e Geremia, rappresentati con i rotoli dell’Antico Testamento, vestiti di colori chiari in mosaico bizantino di smalti in tre gamme differenti di sfumature azzurre; i quattro evangelisti che raccontano l’evento e testimoniano il pieno valore della venuta di Gesù nel mondo, sono raffigurati con libro in mano e il loro simbolo identitario stilizzato sulla copertina del libro e presentano ciascuno due diverse gamme di colori forti, come forte di verità è il loro messaggio a testimoniare ciò che la nascita di Gesù ha comportato per ogni uomo; i nove angeli musicanti che sottolineano la pienezza della gloria celeste celebrata da tutte le nove schiere angeliche, sono raffigurati con una texture musiva particolarmente luminosa, di ori colorati e smalti trasparenti.

Una sfida anche tecnica farli stare sospesi a diversi metri di altezza, in piena sicurezza, ma vale pensare a quanto scrive Luca evangelista: «E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio». Dunque, in alto, la festa per la salvezza e la gloria paradisiaca sono pensabili come musica bellissima, cantata e suonata da tutte le schiere angeliche, poiché la loro attività principale è la liturgia celeste del Paradiso, e parteciparvi è oggetto della speranza dataci dal Natale di Gesù. Messaggeri e servitori di Dio, sono sempre presentati come riflesso della sapienza divina, caratterizzati da una straordinaria bellezza e dalla presenza di ali, segno della loro natura spirituale.

Questo presepio è diventato emblema di un'eccellenza identitaria della “città del mosaico”, è un incantevole risultato di offerta estetica, culturale, turistica, ed una proposta di arte che riprende nuovamente il dialogo tra mosaico e cultura religiosa. Un’opera unica, di spessore e di straordinario impatto scenografico, certo inusuale rispetto alla tradizione popolare. Il mosaico che si fa scultura trova modo di esaltare le raffigurazioni con varietà di texture, di colori, di trasparenze ed effetti luminosi che le rendono affascinanti in ogni momento del giorno e della notte. Nel contempo le figure esposte mostrano con maestria la grande possibilità del mosaico di inseguire la bellezza di tessera in tessera.

Il presepio di Spilimbergo si propone in modo particolare come un’opera corale e comunitaria, con il “vivo apprezzamento” e il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, con ampio sostegno e collaborazione di enti pubblici e privati, imprese sponsor e singoli benefattori, che hanno consentito di sostenere le realizzazioni musive.

Dall’inizio del progetto nel 2019 sono già 35 i mosaicisti impegnati, tra cui una decina di giovani dei quali metà alla prima esperienza lavorativa; sono 36 le imprese che hanno collaborato, 20 i patrocini e 25 gli sponsor, 20 i media partner, 65 i benefattori, a riprova della validità e apprezzamento del progetto, che già conta sicuramente un milione di persone raggiunte grazie al web.

L’associazione italiana Città dei Presepi ha voluto patrocinare quest’opera corale, l’Associazione Internazionale dei Mosaicisti Contemporanei ci ha impegnati lo scorso ottobre come relatori a presentare il progetto del presepio di mosaico a Ravenna al suo XVII congresso, durante la Biennale del Mosaico ed è stato un successo. Mentre un relatore esaltava l’astrattismo e affermava che il figurativo nell’arte era ormai finito, si è dimostrato che l’arte figurativa può ancora dire molto, soprattutto deve essere proposta nell’arte sacra cristiana che è fondamentalmente religione dell’immagine, basti pensare a tutte le scene nelle parabole raccontate dagli evangelisti.

Sul sito www.ilpresepiodimosaico.it ci sono video che mostrano alcune fasi di lavorazione e l’inaugurazione di quest’anno, anche se in realtà le fasi sono molte e l’opera è assai complessa e laboriosa, già per la definizione del fronte-retro nei cartoni esecutivi. Le immagini dell’esposizione nutrono di luce occhi e mente, e certamente merita recarsi di persona per guardare sia di giorno che la sera le singole figure e la straordinaria scena natalizia di piazza Duomo a Spilimbergo.


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