A Palazzo Chigi si preparano nuovi provvedimenti dopo le violenze a Caivano - IMAGOECONOMICA
Il nuovo «pacchetto sicurezza», come lo definiscono diversi esponenti di maggioranza, pare ormai in dirittura d’arrivo. L’intento del governo è quello di intervenire su vari tasselli (come devianza minorile, degrado e dispersione scolastica) per innalzare il livello di sicurezza nelle città, a partire dalle periferie più problematiche. Ieri i testi non erano ancora ultimati. Ma nelle scorse ore in via Arenula e in Piazza del Viminale, i tecnici degli uffici legislativi della Giustizia e dell’Interno hanno lavorato - coi contributi di altri dicasteri (come l’Istruzione) e col coordinamento di Palazzo Chigi - alla limatura delle ultime bozze, che stamani potrebbero essere all’esame del pre-Consiglio dei ministri, in vista del Cdm previsto per domani. Secondo più fonti, i “contenitori legislativi” del pacchetto non sono ancora stati definiti e potrebbero vestire abiti diversi (decretazione d’urgenza o disegni di legge) a seconda delle materie trattate e degli equilibri delle norme penali da ritoccare.
Il piano anti degrado per Caivano
Dopo la visita ufficiale dei giorni scorsi nel comune campano teatro delle violenze di gruppo su due bambine, la premier Giorgia Meloni e diversi ministri si sono convinti della necessità di un approccio non solo “securitario”. Così, nell’articolo 9 del decreto legge sul Sud - la cui bozza, visionata ieri da Avvenire, contiene «disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese» - si prevede un «piano straordinario di interventi infrastrutturali» e di «riqualificazione» del territorio di Caivano, d’intesa col Comune, per «fronteggiare le situazioni di degrado e di vulnerabilità sociale» di quell’area. L’intenzione è quella di elaborare un “modello di bonifica” replicabile in altre aree complicate del Paese: «Niente zone franche», promette il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che intende «riportare la sicurezza e la legalità in ogni periferia, non solo al Sud» e ha chiesto «ai prefetti di fare una ricognizione di tutte le situazioni analoghe sul territorio nazionale».
La stretta sulla baby criminalità
L’altra vicenda che, sempre nel Napoletano, ha spinto l’esecutivo a disegnare un giro di vite è l’uccisione, con un colpo di pistola, del musicista 24enne Giovanbattista Cutolo da parte di un minorenne con precedenti penali per tentato omicidio. Pertanto in un altro decreto legge (ma non è escluso che alcune misure più delicate sotto il profilo penale minorile finiscano in un ddl, da sottoporre al vaglio accurato del Parlamento senza la tagliola della conversione in legge entro 60 giorni) potrebbero trovare posto misure per contrastare la diffusione delle armi da fuoco e per contenere gli episodi devianza criminale minorile. Allo studio dell’esecutivo c’è la possibilità di disporre una sorta di Daspo, ossia un allontanamento da determinate aree urbane per appartenenti a baby gang o comunque minori di età compresa tra 14 e 18 anni che si siano macchiati di reati di una certa gravità. Una misura che potrebbe essere preceduta da un avviso orale da parte del questore (sempre per la medesima fascia d’età). Ancora, secondo fonti di governo, potrebbero essere innalzate pene e sanzioni per chi commette aggressioni o violenze in danno di agenti delle forze dell’ordine, vigili urbani e altri pubblici ufficiali.
Dispersione scolastica, pornografia
Nella convinzione che il contrasto al degrado non riguardi solo le reti di spaccio e i crimini contro le persone ma anche l’ambito educativo, fra le misure allo studio ci sono interventi per contenere l’abbandono e la dispersione scolastica (si valutano possibili sanzioni più rigide a genitori o tutori e un obbligo più cogente ai presidi di segnalare i casi) e su un altro fronte l’innalzamento di controlli e barriere informatiche per l’accesso dei minorenni ai siti pornografici.
Migranti e rimpatri
Da tempo la Lega fa pressing sulle altre forze di maggioranza e su Palazzo Chigi per il varo di un nuovo “decreto sicurezza” dopo le misure anti-ong e il cosiddetto dl Cutro. L’aumento esponenziale degli arrivi via mare ha convinto la premier Giorgia Meloni a esaminare altri interventi (anche Lampedusa, oltre Caivano, è fra le aree destinatarie di investimenti nel nuovo decreto Sud). Ora, non è detto nel prossimo Cdm veda già la luce un corposo insieme di norme sull’immigrazione, ma - secondo fonti consultate da Avvenire - potrebbe essere incluso già in questo pacchetto un dispositivo per favorire rimpatri più rapidi dei migranti irregolari che abbiano commesso reati.