giovedì 2 gennaio 2020
«Sono stato espulso dal nulla. C'era una volta il 33%....ora..», scrive l'ex senatore grillino. Decisione presa anche per il voto espresso in difformità dal gruppo parlamentare sulla legge di Bilancio
Il Collegio dei probiviri "caccia" Paragone. Di Battista lo difende

Ansa

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Il Collegio dei probiviri, composto da Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone, ha disposto l'espulsione dal Movimento 5 Stelle di Gianluigi Paragone. L'espulsione è già stata comunicata all'interessato e, tra le altre cose, viene motivata anche con il voto espresso in difformità dal gruppo parlamentare sulla legge di Bilancio. Il senatore Gianluigi Paragone aveva presentato una memoria difensiva, che è stata però giudicata insufficiente per evitare l'espulsione. Il testo difensivo di Paragone non è stato valutato idoneo a superare le contestazioni rivolte al senatore, e cioè aver votato contro la legge di Bilancio ed essersi astenuto nel voto sulle dichiarazioni del premier, Giuseppe Conte. «Sono stato espulso dal nulla. C'era una volta il 33%....ora..». Lo scrive il senatore sulla carta intestata del Senato, in un messaggio scritto a penna. Paragone ha annunciato: «Farò ricorso e se mi gira mi rivolgerò anche alla giustizia ordinaria per far capire l’arbitrarietà delle regole». Luigi Di Maio intanto predica coesione: «Il 2020 sarà l'anno degli stati generali, dobbiamo diventare determinanti ed essere compatti».

Di Battista difende Paragone
«Gianluigi è infinitamente più grillino di tanti che si professano tali. Non c'è mai stata una volta che non fossi d'accordo con lui. Vi esorto a leggere quel che dice e a trovare differenze con quel che dicevo io
nell'ultima campagna elettorale che ho fatto. Quella da non candidato, quella del 33%. Buon anno a tutti amici miei». Lo scrive Alessandro Di Battista che prende così le difese del senatore espulso dal Movimento. Lo fa però non dai suoi profili social, ma commentando un post di un'attivista M5s.

«Ringrazio Alessandro Di Battista per le belle
parole che usato per me, in mia difesa. Ale rappresenta quell'idea di azione e di intransigenza che mi hanno portato a conoscere il Movimento: stop allo strapotere finanziario, stop con l'Europa di Bruxelles, stop con il sistema delle porte girevoli, lotta a difesa dei veri deboli, stop alle liberalizzazioni che accomunano Lega e Pd. Io quel programma lo difendo perché con quel programma sono stato eletto. Ale lo sa». Lo scrive su Facebook Gianluigi Paragone, espulso dal Movimento, in risposta a un post di un profilo privato e non certificato di Di Battista.


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