giovedì 13 giugno 2024
A Giugliano, grosso centro a nord di Napoli, l'ultimo atto di una guerra tra poveri. I ritardi burocratici nella consegna degli appartamenti hanno favorito il blitz
Un pranzo con la comunità rom ospitato nella parrocchia San Pio X di Giugliano

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Guerra tra poveri per la casa a Giugliano in Campania, il grande centro a nord di Napoli. Martedì sera alcune famiglie di senza casa hanno occupato una casa confiscata alla camorra destinata ad accogliere 6 famiglie rom, provenienti dall’enorme e indegno campo irregolare in località Carrafiello dove vivono circa 500 persone, il 60% minori, un “non luogo” dove sono finiti 5 anni fa, dopo il settimo sgombero.

Qui il 13 gennaio è morto folgorata, toccando un filo elettrico volante, la piccola Michelle, 6 anni che per “casa” aveva una baracca come centinaia di altri bambini. Venti di loro, assieme a 18 adulti, avranno però presto una casa nel bene confiscato, in via Palmentiello, ristrutturato grazie a un progetto che vede assieme istituzioni, volontariato e Chiesa. Ma altri “senza casa” li hanno anticipati e martedì hanno occupato abusivamente l’edificio. A Giugliano, 125mila abitanti, per popolazione la terza città campana senza essere capoluogo di provincia, il problema casa è drammatico. Moltissime le occupazioni, anche di case popolari, molti gli interventi delle forze dell’ordine per sgomberare. E da uno sgombero si passa a un’altra occupazione di case vuote. Ma in questo caso già destinate ad altre famiglie emarginate.

Evidentemente avevano letto dell’imminente arrivo dei rom, dopo il restauro della casa. E hanno approfittato dei ritardi burocratici che ancora bloccano la consegna dei sei appartamenti. Nella mattina di ieri sono intervenuti Polizia, Carabinieri e Polizia locale, coordinati dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi, operando lo sgombero dell’immobile. A convincere le quattro famiglie italiane sarebbe stata anche la promessa da parte del sindaco di un aiuto per trovare una casa, senza ricorrere ad altre occupazioni. Sono così state prese in carico dai servizi sociali del Comune che valuteranno gli aiuti economici necessari, soprattutto per quanto riguarda l’alloggio e l’affitto.

Ora però si vuole accelerare l’arrivo delle famiglie rom. Tre anni fa, il 12 gennaio 2021, la Giunta regionale della Campania ha approvato il progetto “Abramo” per un percorso di integrazione abitativa, lavorativa e sociale delle popolazioni rom di Giugliano (non c’è solo il campo di Carrafiello). Tra i partner del progetto anche la parrocchia di San Pio X, guidata da don Francesco Riccio, che è anche responsabile dell’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Aversa. Proprio il parroco, grazie ai fondi del progetto, ha già acquistato i mobili per i sei appartamenti, dove le famiglie saranno seguite da due operatori, sempre a cura del progetto. Ma per entrare mancano alcuni adempimenti burocratici.

In primo luogo il passaggio di proprietà dalla Città metropolitana di Napoli al comune di Giuliano. Solo così le famiglie potranno firmare i contratti di affitto (per ora a titolo gratuito) e le utenze, che invece saranno a carico loro. Ma l’iter sta tardando. Ora assicurano un’accelerazione. Un primo passo. Gli altri rom restano nel campo dove, per fortuna, è stata collegata l’acqua e vengono raccolti i rifiuti. Intanto, sempre grazie al progetto, oltre cento bambini del campo frequentano la scuola e don Francesco sta operando anche sul fronte lavoro, con la costituzione di una cooperativa che si occupi di raccolta differenziata dei rifiuti.

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