giovedì 18 luglio 2024
La candidata alla Commissione Ue conferma gli obiettivi "verdi", annuncia un commissario per il Mediterraneo e attacca Orban. Meloni indecisa. Ecr: libertà di voto. FdI: seguiremo interesse nazionale
Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen - Ansa

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Nel discorso tenuto al Parlamento Ue, Ursula Von der Leyen, a caccia del secondo mandato come presidente della Commissione Europea, si muove in sostanziale continuità con la precedente legislatura - soprattutto sul Green Deal -, mentre alle destre indecise sull'appoggio, come quella italiana di FdI, lancia solo dei segnali su Mediterraneo e migranti. Prima del voto, insomma, la sensazione è che la politica popolare tedesca abbia voluto consolidare il sostegno di Ppe, Pse e Renew tenendo la finestra molto aperta ai Verdi, meno ai Conservatori. Al punto che Ecr, il gruppo che fa riferimento a Giorgia Meloni, nel permanere di una maggioranza contraria al bis di Von der Leyen, voterà in ordine sparso, "secondo l'interesse nazionale" e garantendo la "libertà di voto" alle singole delegazioni nazionali, nonostante un ulteriore colloquio dell'ultimo secondo tra la premier italiana e la politica tedesca. Alla fine FdI, il partito di Meloni, nemmeno comunica la propria decisione di voto, rinviando le proprie comunicazioni a una conferenza stampa pomeridiana. La reale volontà degli eurodeputati meloniani è affidata al segreto dell'urna. Fatto che scatena polemiche con le altre delegazioni europee e nazionali.

​Il programma di VdL: avanti con il Green deal, fondi all'industria, un commissario alla Difesa e uno per il Mediterraneo

La presidente della Commissione designata Ursula von der Leyen nell'aula di Strasburgo si è impegnata a mantenere la rotta sul Green Deal europeo e ha promesso un piano per l'industria pulita nei primi 100 giorni di mandato. Il piano straordinario per l'industria "preparerà la strada verso l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% per il 2040, che proporremo di inserire nella nostra legge europea sul clima", si legge nel documento che Von der Leyen legge. "Guardando al futuro - dice Von der Leyen -, il Clean Industrial Deal deve consentirci di investire di più insieme nelle tecnologie pulite e strategiche e nelle industrie ad alta intensità energetica" e "per questo proporrò un nuovo Fondo europeo per la competitività nel quadro della nostra proposta per un bilancio nuovo e rafforzato. Per quanto riguarda i finanziamenti e gli investimenti pubblici, la prima priorità sarà garantire l'utilizzo delle risorse disponibili tramite NextGenerationEU e il bilancio attuale".

La presidente uscente conferma anche che la legislatura appena iniziata sarà molto militarista: "Per contribuire al coordinamento del lavoro sulla difesa a livello europeo, nominerò un Commissario per la Difesa, che lavorerà a stretto contatto con il prossimo Alto Rappresentante/Vicepresidente, in conformità con i Trattati. Il nostro lavoro nei prossimi cinque anni si concentrerà sulla costruzione di una vera e propria Unione europea della Difesa. Gli Stati membri manterranno sempre la responsabilità delle proprie truppe, dalla dottrina allo schieramento, ma l'Europa può fare molto per sostenere e coordinare gli sforzi per rafforzare la base industriale della difesa, l'innovazione e il mercato unico".

Un messaggio che non piacerà alle destre europee - non solo ai Patrioti di Le Pen e Salvini, ma anche ai Conservatori - riguarda Orban."Due settimane fa - ha detto Von der Leyen - un premier europeo si è recato a Mosca. Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell'acquiescenza, dell'appeasement, una politica di eccessive concessioni. Solo due giorni dopo i jet di Putin hanno colpito un ospedale pediatrico. Era un messaggio del Cremlino per raggelare noi tutti. Nessuno vuole la pace più dell'Ucraina e l'Ue sosterrà l'Ucraina finché sarà necessario", ha scandito VdL. Dai banchi dei Patrioti sono però partite delle grida "bravo Orbán", sommerse però dall'applauso dell'emiciclo a Von der Leyen. Che ha poi scandito: “Non permetterò agli estremisti di distruggere l'Ue”.

Il segnale più importante lanciato a Meloni riguarda le migrazioni. "Rifletteremo su nuovi modi per contrastare la migrazione irregolare nel rispetto del diritto internazionale e garantendo soluzioni sostenibili ed eque per i migranti stessi. Intensificheremo inoltre il nostro lavoro sui rimpatri, sulla prevenzione della migrazione illegale e sulla lotta al traffico di esseri umani. Garantirò una maggiore trasparenza nei confronti del Parlamento europeo su tali accordi", dice von der Leyen. "Nominerò - conclude - un commissario per il Mediterraneo che si concentri su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altre aree di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi".

Il tormento tra i Conservatori (in maggioranza contrari a VdL) e dentro FdI

Mentre il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha immediatamente confermato il sì della sua rappresentanza europarlamentare, il co-presidente del gruppo Ecr, il meloniano Nicola Procaccini, in aula fa capire quanto i Conservatori italiani ed europei siano sospesi: "Noi resteremo ciò che siamo: persone misurate nei toni, ma ferme nei principi. Come quel giovane universitario della destra italiana, divenuto simbolo trasversale di giustizia e coraggio, che Lei, presidente Metsola, ha giustamente citato martedì e domani ricorrerà il 32esimo anniversario dalla sua vigliacca uccisione: Paolo Borsellino. Parafrasando una delle sue affermazione più conosciute: 'È bello vivere per ciò in cui si crede'. Voglio deludere subito - dice Procaccini - chi si aspetta un'indicazione di voto da parte dell'Ecr. Il nostro gruppo è composto da partiti che non rinunciano alle prerogative nazionali e ognuno si esprimerà sulla base dell'interesse nazionale".

"La testata Politico - dice Procaccini a Von der Leyen - ha scritto che il suo destino politico è nelle mani degli sconfitti" alle elezioni, "comprenderà che qualcosa sta andando storto. Oggi i cittadini hanno sposato le buone idee del centrodestra, e credo che lei debba tenerne conto". Da Roma, il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti aggiunge: "Sotto il profilo personale Giorgia Meloni come presidente del Consiglio ha sempre avuto buoni rapporti con von der Leyen ma qui è un discorso di prospettiva dell'Unione europea che non può prescindere dal risultato elettorale delle urne dello scorso giugno. Se all'interno della maggioranza venuta fuori dalle europee crescono i Popolari, molto critici verso il Green deal e calano i Socialisti, fan del Green deal, qualcosa vuol dire. Non vogliamo demonizzare il Green deal ma occorre fare una scelta ben precisa di realismo per evitare di creare una desertificazione di politica industriale in Europa. Per noi questo è un elemento dirimente".

Ma alla fine Ecr decide di non decidere e si affidano al segreto dell'urna. "In una riunione straordinaria del gruppo Ecr, a seguito del dibattito sugli orientamenti politici della candidata alla carica di presidente della Commissione, un'ampia maggioranza delle delegazioni nazionali ha confermato che voterà contro Ursula von der Leyen. Come in occasione dell'ultima elezione del presidente della Commissione, il voto del gruppo Ecr sarà libero", afferma il gruppo dei conservatori in una nota dopo aver ascoltato Von der Leyen. La delegazione di FdI specifica che la "libertà di voto" riguarda i gruppi nazionali e non i singoli eurodeputati e prende ancora altro tempo per decidere la posizione italiana, che sarà comunicata dopo lo scrutinio.

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