giovedì 8 agosto 2024
Secondo le rilevazioni del servizio europeo Copernicus, lo scorso luglio è stato il secondo più bollente mai registrato, battuto solo dal mese corrispettivo del 2023
A Siviglia lo scorso luglio il termometro segnava 46 gradi

A Siviglia lo scorso luglio il termometro segnava 46 gradi - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Ci sono alte probabilità che il 2024 risulti l’anno più caldo di sempre, o almeno da quando le rilevazioni sulle temperature globali risultano affidabili. Il dato emerge da quanto attesta il servizio Copernicus i cui studi evidenziano che lo scorso luglio 2024 è stato sia il secondo luglio più caldo della storia sia il secondo mese più caldo a livello globale con una temperatura media dell'aria superficiale di 16,91 gradi centigradi, 0,68 in più rispetto alla media 1991-2020 per luglio e solo 0,04 gradi centigradi in meno rispetto al precedente massimo registrato a luglio 2023. La rilevazione relativa a luglio segna anche la fine di un periodo di 13 mesi in cui ogni mese, preso singolarmente è stato più caldo rispetto agli stessi giorni dell'anno precedente. Tuttavia c’è da aggiungere che sebbene insolito, una serie di temperature record a livello mensile si era verificata nel biennio 2015/2016 per effetto di El Niño (fenomeno che ogni cinque anni a dicembre e gennaio provoca un forte riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale). Quanto ai giorni più caldi del mese appena passato, e si tratta di record, sono stati il 22 e il 23 luglio con una temperatura media globale di 17,16 gradi, ma non si può dire con certezza quale dei due sia stato più caldo.


Detto in altro modo, la temperatura media europea nel mese di luglio ha superato il valore medio del mese dal 1991 al 2020 di 1,49 gradi Celsius, rendendolo il secondo luglio più caldo da quando sono iniziate le misurazioni in Europa. Secondo il rapporto, le temperature erano per lo più superiori alla media nell'Europa meridionale e orientale, ma vicine o inferiori alla media nell'Europa nordoccidentale. «La serie di mesi da record è giunta al termine, ma solo per un soffio», ha affermato Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service. «Il contesto generale non è cambiato, il nostro clima continua a riscaldarsi. Gli effetti devastanti del cambiamento climatico sono iniziati ben prima del 2023 e continueranno fino a quando le emissioni globali di gas serra non raggiungeranno lo zero».


Come detto le rilevazioni delle temperature globali e la loro interpretazione è frutto del lavoro di Copernicus. Si tratta di un programma di osservazione della Terra dell'Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta. È coordinato e gestito dalla Commissione europea ed è attuato in collaborazione con gli Stati membri, l'Agenzia spaziale europea, l'Organizzazione europea per l'esercizio dei satelliti meteorologici, il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, le agenzie dell'Ue e Mercator Océan. Copernicus pubblica regolarmente dati sulla temperatura della superficie terrestre, sulla copertura del ghiaccio marino e sulle precipitazioni. I risultati si basano su analisi generate al computer, che incorporano miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo.






© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: