L'assistente digitale del 112 - .
Segnalare un incidente, chiedere assistenza se si sta male o chiamare aiuto in caso di emergenza sembrano operazioni facili ma finora non lo erano affatto per migliaia di persone sorde che abitano in Italia. Ospedali e pronti soccorsi infatti - al netto di qualche virtuosa sperimentazione - non erano attrezzati per comunicare con chi non sente.
Il sistema sanitario italiano ha deciso di cambiare le cose e ha assunto un assistente digitale capace di rispondere alle richieste di emergenza usando i gesti della Lis, la Lingua italiana dei segni parlata da circa 40mila persone. L’avatar è stato sviluppato dall’azienda senese QuestIt e dalla torinese Regola sfruttando le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale con l’obiettivo di dare assistenza alle persone sorde che si trovano in difficoltà o nel bel mezzo di un’emergenza.
Per attivare il software basta chiamare il numero di emergenza in versione inclusiva 800 800 112, che invierà un link sullo smartphone del chiamante. Cliccandolo si aprirà il portale FlagMii EML, già usato quotidianamente dalle centrali operative di 112 e 118, e comparirà l’assistente virtuale che in Lis chiederà informazioni sull’accaduto all’utente, che potrà rispondere indicano con il mouse una serie di icone.
L’idea di rendere accessibile il pronto intervento a chi parla solo la Lingua dei segni è venuta al Comune di Torino che ne ha parlato con i responsabili del Numero unico delle emergenze del Piemonte e ha coinvolto nella realizzazione due aziende digitali presenti nella Penisola, mentre la fase di sperimentazione sarà affidata a CTE NExt hub - Casa delle tecnologie emergenti, hub torinese per l’innovazione finanziato dal Ministero delle imprese e del Made in Italy.
«Quando una persona sorda contatta i numeri di emergenza – ha spiegato Massimiliano Palma, CEO di Regola – si trova spesso in uno stato di agitazione e, per questo motivo, ha bisogno d’interagire con gli operatori nella maniera più naturale e veloce possibile. Grazie alla piattaforma che abbiamo implementato queste situazioni vengono meno: il cittadino, infatti, può usare il suo smartphone per ricevere domande e istruzioni dai soccorritori in Lingua Italia dei Segni anche senza bisogno di un interprete».
«Con questo progetto – aggiunge Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT – abbiamo un obiettivo chiaro e preciso, ovvero potenziare l’accessibilità digitale per offrire l’opportunità ai cittadini sordi di accedere in maniera autonoma ed immediata a servizi di prima necessità».