La stazione di Porta Principe a Genova - Archivio Boato
Un gruppo di 27 ragazzi disabili saliti sul regionale 3075 che da Genova Porta Principe doveva riportarli a Milano e sul quale erano stati prenotati i posti è stato costretto a scendere perché i turisti saliti sul treno prima di loro hanno occupato i posti riservati e si sono rifiutati categoricamente di farli sedere. Un episodio vergognoso, gravissimo che ha costretto Trenitalia a allestire in fretta un pullman dedicato per poter portare i ragazzi disabili e i loro accompagnatori a Milano.
Sull'episodio i legali di Assoutenti hanno depositato un esposto alle procure della Repubblica di Genova e di Milano, con l'ipotesi di violenza privata. "Si tratta di un episodio molto grave, un esempio di inciviltà e di degrado morale che potrebbe realizzare un vero e proprio illecito di natura penale - ha motivato presidente di Assoutenti Furio Truzzi -. Chiediamo per questo alle Procure di Genova e di Milano d'identificare, anche attraverso l'ausilio delle telecamere di sicurezza, tutti i passeggeri che hanno costretto i ragazzi a scendere dal treno, e di procedere nei loro confronti in base all'art. 610 del codice penale: chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni". Anche il Codacons annuncia la presentazione di una denuncia/querela alla Procura.
Tutto è iniziato nel tardo pomeriggio di Pasquetta quando la stazione di Genova Porta Principe è stata invasa dai tanti turisti che hanno passato la giornata in Liguria. Sulla banchina ad attendere il regionale c’era anche il gruppo di giovani e giovanissimi disabili. Il treno, in lieve ritardo perché vandalizzato alla stazione di Albenga da qualcuno che si è divertito a scaricare l’estintore e a spaccare le colonnine di disinfettante per le mani, cosa questa che ha costretto Trenitalia a cambiare una carrozza, è stato letteralmente preso d’assalto dai turisti che hanno invaso tutte le carrozze, compresa quella di testa che era stata riservata ai ragazzi disabili e ai loro accompagnatori che sono saliti per ultimi visto che non potevano competere con l’orda in ciabatte armata di ombrelloni smontabili.
Arrivati in testa al treno, gli accompagnatori dei ragazzi hanno fatto notare che la carrozza era riservata ma non c’è stato nulla da fare. I turisti, nonostante la presenza di tre agenti della Polizia ferroviaria e del personale di Trenitalia, capotreno compreso, si sono rifiutati di alzarsi per far sedere i disabili. Nulla e nessuno evidentemente è riuscito a costringere il branco di turisti a lasciare i posti a sedere.
Così i ragazzi disabili sono stati fatti scendere mentre Trenitalia ha predisposto in tempi brevi un pullman dedicato ai disabili che, partito immediatamente, ha portato i ragazzi a Milano. Il treno è ripartito con il suo carico.
«Quello che è accaduto oggi su un treno diretto da Genova a Milano è vergognoso, un episodio da stigmatizzare. Segna la totale mancanza di rispetto e sensibilità verso le persone disabili. Nonostante siano intervenuti gli operatori di Trenitalia e gli agenti della Polfer non c’è stato niente da fare». Questa la reazione del governatore ligure Giovanni Toti e dell’assessore ai Trasporti Gianni Berrino «Quello che è accaduto è un fatto doppiamente grave, non solo perché il treno è stato vandalizzato da ignoti passeggeri – conclude Berrino – ma soprattutto per quanto accaduto poi a Genova, un episodio inqualificabile che va condannato con fermezza».
Il comunicato di Trenitalia
Trenitalia "aveva riservato sulla prima vettura del treno regionale 3075 Albenga-Milano i posti necessari a far viaggiare da Genova a Milano una comitiva di persone con disabilità, 27 persone e 3 accompagnatori. Sul treno, arrivato a Genova Piazza Principe, in ritardo per un precedente atto vandalico, che aveva costretto a cambiare tipo di convoglio a Savona, sono saliti numerosi viaggiatori occupando tutti i posti, compresi quelli tenuti e rimasti fino a Genova liberi per la comitiva. A quel punto il personale di assistenza alla clientela è salito a bordo per invitare le persone a liberare quei posti. Dopo circa venti minuti, nell'impossibilità di persuadere i clienti e permettere alla comitiva di viaggiare seduta e in maniera confortevole, com'era previsto, Trenitalia ha individuato una soluzione alternativa, utilizzando un pullman sostitutivo".
È questa l' esatta ricostruzione di Trenitalia di quanto avvenuto ieri sera nella stazione di Genova Piazza Principe, fornita dalla stessa azienda ferroviaria.
"È stata quindi fornita a Genova la massima assistenza - si legge nella nota -, consegnando a ciascuno un kit con snack e bevande, accompagnandoli ai servizi igienici e, successivamente, al pullman per raggiungere Milano. Trenitalia, esprimendo vivo dispiacere e sdegno per l'accaduto, rimborserà integralmente il biglietto a tutti i partecipanti e conferma il proprio impegno a tutelare il diritto alla mobilità di tutti, in particolar modo di chi, per poterne godere pienamente, necessita di ogni doverosa attenzione: professionale, organizzativa e di comune senso civico".
La direttrice: nessuno ha voluto alzarsi
"Nessuno dei 27 viaggiatori che avevano occupato i posti riservati ai disabili si è alzato, i viaggiatori sono stati invitati più volte dal nostro personale di bordo e assistenza presente a lasciare liberi i posti evidenziando che erano riservati a una comitiva di ragazzi
disabili, però questo invito non è stato minimamente accolto". Lo ha detto la direttrice regionale Trenitalia Liguria Giovanna Braghieri in una conferenza stampa convocata per fare chiarezza sul caso.
L'associazione di disabili: responsabilità di chi non ha garantito il servizio
"La responsabilità di quanto successo non è di chi non si è alzato, ma di chi non ha garantito il servizio": così Giulia Boniardi, responsabile di Haccade, l'associazione con cui viaggiavano i disabili, commenta con l'Ansa quanto avvenuto ieri alla stazione di Genova Porta Principe. "Stanno mettendo le persone una contro l'altra, è una narrazione agghiacciante, il focus è la mancata tutela di un diritto, quello di viaggiare, il messaggio - sottolinea Boniardi - non è 'poveri disabili trattati male'". .