martedì 29 ottobre 2019
A bordo 15-20 persone, soltanto la nave di Open Arms inverte la rotta per trovarle. Le centrali di Malta e Italia non rispondono. La cosiddetta Guardia costiera libica: il maltempo impedisce di uscire
Foto Seawatch / Twitter

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Un gommone con 15-20 persone a bordo risulta ancora disperso nel Mediterraneo centrale. Lo ha avvistato lunedì alle 13.30 il velivolo di Sea Watch, Moonbird che aveva diramato le seguenti coordinate N 33° 39, 7 E 13° 37, 6, avvisando le centrali marittime dei Paesi più vicini che coordinano i soccorsi, La Valletta e Roma. Stando a quanto riportato da Riccardo Gatti, direttore di Open Arms Italia: la cosiddetta Guardia costiera della Libia ha fatto sapere che il maltempo le avrebbe impedito di andare a recuperare il gommone in distress a circa 45 miglia dalle coste libiche.

Nessuna risposta è stata fornita nemmeno dalle autorità italiane e maltesi che avrebbero potuto chiedere l'intervento di alcuni mercantili che si trovavano vicini al gommone all'orario dell'avvistamento.

La nave Open Arms, dopo il trasbordo delle 43 persone soccorse sabato notte sulla nave militare maltese, pur trovandosi a 150 miglia marine dalle coordinate fornite da Moonbird, ha invertito la rotta, (si stava dirigendo in Sicilia per il cambio di equipaggio, ndr) e ora dall'alba di questa mattina sta pattugliando al limite della cosiddetta Sar della Libia, nelle acque della Sar maltese.

Anche il biplano Moonbird è di nuovo in volo questa mattina. Mentre da Lampedusa per il momento non ci sono aggiornamenti di un eventuale arrivo in autonomia del gommone grigio, con 15-20 persone. E questo fa pensare al peggio.

Di oggi è anche la pubblicazione sul quotidiano tedesco FAZ di un video esclusivo dello scontro in mare di sabato tra la nave Alan Kurdi della Ong SeaEye e alcuni miliziani libici non identificati, nel corso di un soccorso. Si vedono i soccorritori a bordo del Rhib che alzano le mani in segno di resa, alcune persone che si gettano in mare per la paura di morire e si sentono i colpi esplosi dalla mitragliatrice che si trovava su uno dei due motoscafi con la bandiera libica su cui si trovavano alcuni miliziani, di ritorno dopo aver intercettato un altro gommone carico di persone migranti.

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