L'installazione di J.R. davanti alla Stazione Centrale - Foto ufficio stampa
All’ingresso della Stazione Centrale campeggia un’enorme installazione alta quasi 25 metri: chi si posiziona al centro di piazza Duca d’Aosta, mettendosi davanti all’ingresso principale, si trova davanti una scenografia illusionistica, La Natività, che richiama i trafori sotto alle Alpi. E la principale stazione milanese fu costruita dopo il 1906, anno di apertura del traforo del Sempione. A firmare l’opera è l’artista francese J.R. (iniziali di Jean-Renè), chiamato da Moncler a inaugurare l’ingresso della città per la prossima Design Week. Il noto marchio di moda sta per inaugurare altre installazioni all’interno della stazione: An invitation to dream è il titolo del percorso, un invito a sognare per tutti i visitatori in arrivo a Milano, almeno mezzo milione, secondo le ultime stime. Certo, non tutti arriveranno in treno; ma la visibilità, in questi che sono i giorni più “caldi” per l’economia milanese, in primis grazie al traino del Salone del Mobile, è fondamentale per qualsiasi brand, grande o piccolo che sia.
Migliaia le mostre e gli eventi di tutti i tipi, che dall’arredamento spaziano all’architettura, all’arte e alla moda. Flânerie a parte, i contenuti però non mancano. Alcuni grafici e designer sono stati coinvolti dall’organizzazione Cena dell’Amicizia e, nella sede dell’associazione in via Bezzecca, hanno creato l’Atlante dell’accoglienza, ovvero una mappa dove trovare mense, dormitori, luoghi di accoglienza e di ascolto in tutta la città. I designer esporranno inoltre prototipi e sketch di oggetti dedicati alle persone che vivono in strada o in difficoltà. Un progetto di valorizzazione territoriale riguarda invece la zona di via Paolo Sarpi dove la storica comunità cinese, che quest’anno compie un secolo dal suo insediamento a Milano, sarà coinvolta in mostre e progetti all’insegna dell’integrazione tra culture.
L’altro tema riguarda la sostenibilità, da intendersi come recupero sia di spazi che di materiali. E Milano, da questo punto di vista, ne offre in abbondanza. Quest’anno, ad esempio, alcuni vecchi spazi commerciali nelle periferie di Cimiano e Niguarda ospiteranno le creazioni dei designer e, terminata la Design Week, saranno messi a bando per essere trasformati in servizi di vicinato e negozi di quartiere. Un altro progetto prevede il recupero della vecchia Casa dell’acqua potabile al parco Trotter, un edificio del 1920 abbandonato da 55 anni, che ospiterà una serie di progetti sul tema dell’acqua a cura di Studio Latte e Finemateri. Ma ogni quartiere ha tanti edifici che rivivranno come l’ex cinema Casoretto, chiuso da 30 anni, che accoglierà i prodotti degli “Artesanos”, creativi peruviani.
Un altro progetto vede coinvolti i tunnel sotto alla Stazione Centrale, che ospiteranno le mostre di Dropcity - Centro di architettura e design, fondato da Andrea Caputo. Giunto alla terza edizione, questo progetto va oltre la Design Week e prevede che dal prossimo autunno in queste gallerie apra in via permanente un nuovo polo di ricerca sul design che riqualificherà anche il quartiere circostante. Intanto, per tutta la prossima settimana si potranno visitare i vari tunnel, ciascuno dei quali con un progetto diverso. E qui le idee non mancano. Lo studio “6:Am Glassworks” presenta le sue creazioni in vetro artistico - vasi, tavoli, mensole - ma anche vetrate dai cantieri di edifici in demolizione che, per dimensioni e spessore, le aziende non portato nelle riciclerie. Nel tunnel successivo è allestita una falegnameria dove si rilavora il legname, a partire dai tronchi di alcuni dei 5mila alberi crollati in tutta la città dopo la disastrosa tempesta dello scorso luglio. Dropcity ha vinto un bando del Comune per il loro riutilizzo: il materiale sarà reimpiegato per le volte di copertura delle gallerie, mentre nel tunnel a fianco il collettivo georgiano “Socii” sta restaurando vecchi armadi e panche di inizio ‘900 della stazione, sempre in legno, che da decenni giacevano qui abbandonati.
Reimpiego è ormai la parola d’ordine. Lo farà lo stesso J.R. con la sua grande installazione davanti alla Centrale: al termine della Design Week sarà smantellata eccetto i materiali di sostegno, che saranno riutilizzati per progetti futuri, e ogni componente non conservato sarà fuso e riciclato. Del design, insomma, non si butta più via niente.