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Ora gli studenti fuori sede, che vivono in una regione diversa da quella di residenza, potranno votare alle prossime elezioni europee del 8 e 9 giugno senza dover tornare nel proprio Comune. Fratelli d'Italia commenta il via libera in Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama e applaude. «Approvata all'unanimità la nostra proposta», dice Tommaso Foti, capogruppo alla Camera. Il percorso però non è chiuso. Ora il testo del decreto dovrà essere approvato in Aula dal Senato e dalla Camera, per poi diventare definitivamente legge. L'esame del provvedimento, essendo un decreto legge, dovrà essere concluso entro il 29 marzo.
Cittadini al voto - Ansa
Strada spianata per gli studenti fuori sede che comunque dovranno inviare una richiesta almeno 35 giorni prima del voto direttamente al proprio Comune di residenza, allegando una copia della carta d'identità, della tessera elettorale e un certificato di iscrizione all'università. «Si tratta - spiega il Pd Antonio Mazzeo - di una sperimentazione fatta solo per gli studenti fuorisede e solo per le elezioni europee. Al momento quindi saranno esclusi i 4,3 milioni di lavoratori fuori sede per cui manca una norma, ma il Pd ha annunciato un emendamento in Aula per estenderlo anche a loro». Una strada che il Pd conferma con una nota: «Risultato senz'altro positivo ma ancora parziale. Ci batteremo, in Aula e fuori, perché possano votare anche alle elezioni politiche. E insisteremo perché possano votare anche i lavoratori fuori sede e chi abbia problemi sanitari. Non è concepibile che si continuino a escludere intere categorie dal diritto di voto».