«Francesca, come stai?». «Bene». «E la scuola? ». «Benissimo. Sai che ho imparato a leggere? ». Ricordate? Sì, proprio lei, la bambina di 11 anni che la scuola aveva respinto perché ammalata di Aids. Un anno fa Avvenire ospitò la lettera aperta al ministro Giannini di Fortuna e Antonio, la coppia che guida la casa famiglia 'Compagnia dei felicioni' della Comunità di Capodarco a Trentola Ducenta. «Francesca tornerà in classe», aveva risposto il ministro dell’Istruzione sempre sulle pagine del nostro giornale. E così era accaduto, superando paure e disinformazione.
Dopo un anno « sta bella bella, tutto è positivo, vive in piena normalità. È cresciuta e tutta la comunità è cresciuta con lei. Lo posso dire con forza», ci racconta Fortuna commuovendosi. E come si fa a non commuoversi di fronte a una piccola storia così drammaticamente sfregiata ad appena 4 anni. «A scuola – prosegue Fortuna – è perfettamente integrata, c’è tanta attenzione su di lei. I suoi compagni vengono a trovarla a casa, partecipano alle nostre feste. E ora stiamo pensando di farle fare il tempo pieno, anche col pranzo». E intanto Francesca sta frequentando il catechismo in parrocchia per prepararsi alla Prima Comunione. «Sto leggendo le preghiere», ci dice ancora tutta soddisfatta.
Anche Lorenzo Mottola, il pediatra che segue la casa famiglia è molto contento. «Va bene, bene, bene – ripete –, sotto tutti i punti vista. Da un punto di vista medico la bambina è guarita da tutte le complicanze. Aveva una pericardite per la quale rischiava di morire, ed è stata debellata. Aveva problemi al fegato e sono scomparsi. L’Aids è assolutamente stabile, il virus non si sta replicando. E così abbiamo potuto ridurre moltissimo i farmaci». Anche lui si dice certo che «l’accoglienza e l’inserimento a scuola hanno aiutato moltissimo. Questa situazione è il frutto dell’amore di tante persone. Si parla tanto di integrazione socio- sanitaria. Noi abbiamo concretizzato una rete che ha promosso la sua salute, anzi ha promosso Francesca come bambina».
Scuola e non solo. «Questa – aggiunge Mottola – non è solo la storia di Francesca ma di tutti i bambini che passano nella casa delle 'Compagnia dei felicioni', che rinascono emotivamente e emozionalmente- E quando stai bene nello spirito qualsiasi malattia la affronti, la combatti e la superi». Così Francesca combatte e sta vincendo la sua battaglia contro l’Aids. «Il professore che la segue dice che è un miracolo – torna a parlare Fortuna –, che non avrebbe scommesso su questa storia. Noi pensiamo che sia un miracolo che ha avuto tanti protagonisti, anche voi di Avvenire che siete già invitati alla Prima Comunione di Francesca». Intanto la piccola sta facendo un regalo agli altri bambini del paese e alle loro famiglie. «Grazie alla sua vicenda abbiamo fatto tanti incontri nelle scuole elementari e medie, sia sull’Aids che su altri problemi di salute – racconta il pediatra –. Ho portato anche professori universitari, per ascoltare domande e perplessità di insegnanti e genitori. E ora partirà un progetto sulla salute sociale». Grazie a Francesca, piccola combattente.