lunedì 2 dicembre 2024
All'oramai ex capogruppo di FdI anche i dossier Pnrr e Meridione. Per la successione alla Camera sfida tra Filini, Montaruli e Bignami. Il giuramento al Quirinale.
Tommaso Foti agli Affari europei: prende il posto di Fitto
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Sarà Tommaso Foti, piacentino classe 1960, il nuovo ministro degli affari europei del governo Meloni. L'attuale capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, fedelissimo e ascoltato consigliere di Giorgia Meloni, raccoglierà il testimone di Raffaele Fitto, entrato formalmente in carica da poche ore come vicepresidente della Commissione europea con delega a Riforme e Coesione. Foti salirà in questi minuti al Quirinale e, alle 12 e 15, giurerà nelle mani del capo dello Stato. Al suo fianco ci sarà anche la premier che ha gestito in prima persona la partita della successione. Un ruolo estremamente delicato, considerato che le deleghe che passano nelle mani di Foti includono oltre che gli affari Ue pure i dossier strategici della gestione del Pnrr e dello sviluppo del Meridione.

Tutto insomma come da previsione. Con i due punti fermi della vigilia confermati: niente spacchettamento delle deleghe e l'indicazione di una figura politica di stretta osservanza di Fratelli d'Italia. Giorgia Meloni vuole Foti e blocca i tentativi di Forza Italia e l'ipotesi di Maurizio Lupi leader della quarta gamba del centrodestra. Fitto sarà di ritorno a Palazzo Chigi già giovedì per la prima visita ufficiale nel suo nuovo ruolo, e troverà ad accoglierlo anche il suo successore. Foti, lascia ora scoperto il ruolo di capogruppo alla Camera. Marco Osnato, uno delle teste "economiche" del partito è il primo ad applaudire alla scelta di Foti: «Meloni punta ancora una volta sulla persona giusta:. Foti è una figura di indiscutibile autorevolezza, che spicca per esperienza e capacità e ha sempre incarnato al meglio i valori di quella destra di governo cui è saldamente ancorata. Vanta anche una profonda conoscenza dei meccanismi parlamentari e della pubblica amministrazione, nell'ordinamento italiano come in ambito comunitario. Nessun dubbio che riuscirà a incidere sulla gestione del Pnrr e sugli altri dossier aperti». Ora si apre la corsa per la successione di Foti come capogruppo a Montecitorio: al momento pare sfida a due tra Francesco Filini, Augusta Montaruli e Galeazzo Bignami. Ma chi è Tommaso Foti? La maturità scientifica nel 1978 al liceo Respighi di Piacenza («la mia prima palestra di confronto - non di rado, anche di scontro - politico»). Presto i primi passi nel mondo del lavoro («rappresentando - da "figlio d'arte" - una delle più importanti aziende italiane del settore agro-alimentare»). Nel settembre del 1980 viene eletto, a 20 anni, consigliere comunale di Piacenza per il Movimento sociale italiano. Ruolo che ricopre fino al 1994 quando prende parte alla fondazione di Alleanza Nazionale. Quattro volte di fila in Parlamento: la prima, nell'aprile del 1996. Nel giugno del 1998 la nomina a vice sindaco di Piacenza con delega al Bilancio, all'Economato e alle Imposte e Tasse. Nella primavera del 2009 aderisce al partito unitario del centrodestra, il popolo della Libertà, mentre - nel dicembre del 2012 - a quella di Fratelli d'Italia. Alle elezioni politiche del 2018 viene eletto deputato nel collegio uninominale di Piacenza 14 con 73.599 voti (47,39%) ricoprendo il ruolo di vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. Tra gli incarichi ricoperti quello di capogruppo di Alleanza nazionale in commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici (1996-2001); presidente della commissione Bicamerale di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria (dal 2001 al 2006); vice-presidente della commissione parlamentare per la Semplificazione della Legislazione (2006-2008); vice-presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici (2006-2008); presidente della commissione parlamentare di Vigilanza.






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