martedì 17 dicembre 2024
Via libera nella notte al Fondo da 500mila euro all'anno. Per le paritarie che accolgono alunni disabili 50 milioni in più nel 2025. Retromarcia del governo sugli stipendi ai ministri
Foto di un oratorio

Foto di un oratorio - Foto di repertorio

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Nel caos del dibattito sulla manovra, con la polemica sugli stipendi dei ministri che dovrebbe rientrare nelle prossime ore visto il mezzo dietrofront del governo, c'è una buona notizia. Nella lunga seduta notturna della Commissione Bilancio alla Camera, è stata deliberato un finanziamento di 1,5 milioni per gli oratori nei prossimi tre anni. L'emendamento alla manovra, riformulato dopo il confronto con il governo, ha l'obiettivo di "incentivare la funzione sociale, civile ed educativa svolta nelle comunità locali dagli oratori promossi dalle parrocchie, dalle associazioni del Terzo settore che operano presso gli oratori parrocchiali nonché dagli istituti religiosi della Chiesa cattolica e dagli enti delle altre confessioni religiose con cui lo Stato ha stipulato un'intesa". Per questo viene quindi istituito un fondo presso il ministero dell'Economia finalizzato a realizzare programmi, azioni e interventi finalizzati "alla diffusione dello sport e della solidarietà, alla promozione sociale e di iniziative culturali nel tempo libero e al contrasto dell'emarginazione sociale e della discriminazione razziale, del disagio e della devianza in ambito minorile". La dotazione ammonta a 500mila euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027.

Disposto un incremento di 50 milioni nel 2025 e 10 milioni dal 2026 anche del contributo alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. A sostenere l'intervento i gruppi di maggioranza con il sostegno anche di Azione e Italia viva.

A sponsorizzare l'emendamento sugli oratori soprattutto Noi Moderati. "Arriva finalmente un Fondo per sostenere e valorizzare gli oratori - dice l'ex ministra e senatrice Mariastella Gelmini -. Le risorse previste, 1,5 milioni di euro in tre anni, rappresentano un piccolo ma significativo passo avanti per supportare questi luoghi di aggregazione, punto di riferimento sul territorio per giovani e famiglie. Uno strumento fondamentale per contrastare il disagio giovanile, ma anche affiancare i ragazzi nella crescita e nella socialità".

Dopo le turbolenze del lunedì, l'iter in Commissione sembra aver avuto uno sblocco per via della diponibilità del governo e della maggioranza a stralciare misure su cui le opposizioni erano pronte a fare catenaccio: si va dunque verso l'eliminazione dell'aumento di stipendio ai ministri non parlamentari e dell'aumento delle tariffe dei pedaggi autostradali.

L'aumento di stipendi dei ministri salta, ma c'è un “rimborso”

Tornando alle polemiche, alla fine è saltata l’equiparazione degli stipendi dei ministri e dei sottosegretari non parlamentari con quelli dei colleghi che sono anche senatori e deputati. È la novità principale emersa dopo la seduta notturna della commissione Bilancio sulla manovra. La riformulazione della norma nella legge di bilancio prevede, invece, che ministri e sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma avranno diritto ad un rimborso spese.

Una modifica che ha suscitato aspre critiche da parte delle opposizioni. «L’aumento dello stipendio resta tutto, altro che ritiro, sotto forma di rimborso delle spese di trasferta. Il governo Meloni, quello della coperta corta, trova 500mila euro l'anno, inseriti da qui all'eternità nel bilancio dello Stato, per aumentare potenzialmente di 2.500 euro al mese l'attuale trattamento economico di ministri e sottosegretari non eletti. Per i pensionati minimi, invece, non si va oltre gli 1,8 euro in più al mese. Sono senza vergogna, anche se provano a vergognarsi facendo passare un aumento per un rimborso spese», ha commentato in una nota Agostino Santillo, vicepresidente del gruppo M5S alla Camera.

Tra le altre misure che avevano suscitato non poche polemiche, è saltato anche l’incremento dell’1,8% per il 2025, delle tariffe autostradali. Arriva invece un fondo per il servizio di sostegno psicologico agli studenti nelle scuole, con una dotazione di 10 milioni per il 2025 e 18,5 milioni a decorrere dal 2026.




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