sabato 6 aprile 2024
L'accusa è «di aver istigato la fuga dei migranti dalla guardia costiera libica». Due giorni fa gli spari con l'imbarcazione della Mediterranea. Casarini: azione penale contro Libia e Italia
La nave Mare Jonio della Ong Mediterranea

La nave Mare Jonio della Ong Mediterranea - Ansa

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«Le Autorità hanno notificato al comandante e all'armatore della Mare Jonio il provvedimento con multa fino a 10mila euro e il fermo amministrativo». Lo rende noto la Ong Mediterranea. Secondo cui gli operatori umanitari, che due giorni fa sono intervenuti in zona Sar libica salvando 58 persone, sono accusati «di aver istigato la fuga dei migranti per sottrarsi alla guardia libica». I cui miliziani avevano sparato colpi in aria innescando il caos. Si legge nel verbale di contestazione delle autorità italiane: «...come il predetto centro di coordinamento ha riferito, un gommone della nave Ong si è avvicinato alla motovedetta libica che aveva a bordo persone in precedenza soccorse e ha incitato i migranti a lanciarsi in mare per interrompere le operazioni del Fezzan». Una ricostruzione che però è contestata dall'equipaggio, che anzi hanno evidenziato di come i migranti fosse in cattive condizioni.

La Mare Jonio fa riferimento alla Ong Mediterranea, la quale da anni presidia il tratto di mare tra la Libia e il Canale di Sicilia per soccorrere i migranti in difficoltà, che a bordo di imbarcazioni di fortuna tentano la traversata mettendo a grave rischio la propria vita per raggiungere “la terra promessa” Europa, in fuga da guerre, fame e cambiamenti climatici. Nella giornata di venerdì 5 aprile era giunta a Pozzallo, in Sicilia, dopo essere stata oggetto degli spari esplosi dalla guardia costiera libica mentre l'imbarcazione della Ong operava in zona Sar libica. I migranti soccorsi in mare e poi visitati più approfonditamente una volta in porto «erano sotto shock, alcuni presentano segni di tortura e un uomo è stato colpito con il calcio del fucile» ha spiegato Luca Casarini, capo missione di Mediterranea, che ha postato anche un video dell'attacco subito. Nel filmato si sentono i componenti dell'equipaggio urlare: «Smettetela di spararci, è un'operazione di soccorso» e si vede giungere a grande velocità un gommone partito dalla motovedetta libica che si dirige verso un piccolo gommone dei soccorritori della Mare Jonio con a bordo alcuni naufraghi. Successivamente le immagini mostrano alcuni migranti tuffarsi in mare dall'unità libica che evidentemente li aveva raccolti in un'operazione precedente.

"I nostri legal team sono già a lavoro per produrre un'azione penale, in base al materiale che abbiamo, contro la cosiddetta guardia costiera libica, contro i membri che erano a bordo della motovedetta Fezzan che ci hanno sparato addosso e anche contro il governo italiano perché ci risulta intrattenga rapporti di tipo economico per il sostegno a questa milizia", ha ribadito Casarini della Ong Mediterranea Saving Humans. I tempi per la presentazione dell'azione penale dovrebbero essere "di pochi giorni", fa sapere ancora Casarini che definisce la guardia costiere libica "una milizia, perché nessuna guardia costiera spara contro le persone". Mediterranea presenterà anche un ricorso contro il provvedimento di fermo amministrativo di 20 giorni per la Mare Jonio.

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