Soccorritori in azione a Riva del Garda - undefined
La morte in agguato sotto la superficie tranquilla di un lago. Ieri è stata una giornata nera per chi cercava refrigerio nelle acque dolci del Nord Italia: quattro le vittime recuperate nello spazio di poche ore, per un bilancio balneare estivo che diventa sempre più pesante. In media in Italia annega una persona ogni due giorni. A Cuneo ha perso la vita una bambina di 7 anni, arrivata dalla vicina Demonte per trascorrere una giornata in allegria, insieme agli amichetti: era in gita con il Centro estivo dell’oratorio in un bioparco di Caraglio, nella bassa Valle Grana. Gli educatori l’hanno persa di vista intorno alle 16 nei pressi del laghetto balneabile. I sub dei Vigili del fuoco, intervenuti subito sul posto per le ricerche nel piccolo specchio d’acqua, l’hanno recuperata a due metri di profondità. Inutili le disperate manovre di rianimazione effettuate dai soccorritori. «Siamo sconvolti, è incredibile - ha detto il sindaco di Caraglio, Paola Falco -. La dinamica non la conosco, forse un malore». Un altro dramma - iniziato martedì - si è compiuto a Riva del Garda, sulla sponda trentina dell’omonimo lago. Madre e figlio di origini ucraine, residenti nel comune di Vallarsa, in provincia di Trento, sono morti inghiottiti dalle acque nella zona di Punta Lido. Hanna Shabratska, 56 anni, e Oleksiy,19, sono stati trovati ieri pomeriggio dai sommozzatori, dopo ore di ricerche, a circa 18 metri di profondità. Prima è stato recuperato il corpo del ragazzo, poco dopo anche quello della donna. A dare l’allarme era stato il marito martedì sera, non vedendoli rientrare a casa: subito si era temuto il peggio, perché sulla spiaggia erano stati rinvenuti abiti e borse di madre e figlio. «Erano nella nostra comunità da un paio di anni. Persone educatissime e per bene. Ho salutato la signora solo l'altroieri. Mi sembrava impossibile quando mi hanno detto che non la trovavano più» ha spiegato il sindaco del Comune di Vallarsa, Luca Costa.Sul lago di Como, tra Menaggio e Tremezzo, è invece morto un turista inglese di 22 anni, che si era tuffato da una barca insieme alla fidanzata 19enne. La corrente ha però fatto allontanare il natante e i due non sono più riusciti a risalire a bordo. Il giovane è sprofondato, mentre la ragazza, soccorsa esausta e sotto choc da un’imbarcazione di passaggio, è riuscita a salvarsi.
«Serve più prevenzione»
Solo nel periodo che va dall’1 giugno al 17 luglio - spiega la Società italiana di medicina ambientale (Sima) - si contano già 19 cadaveri rinvenuti nei fiumi e nei laghi italiani, poco meno di una vittima ogni due giorni. Una tendenza preoccupante, che non può più essere sottovalutata. «Le acque interne possono nascondere grandi insidie - avverte il presidente Sima, Alessandro Miani -. Da un lato mulinelli d’acqua e correnti nei fiumi, dall’altro fondali improvvisamente profondi dei laghi e difficoltà a risalire a riva, quando questa è rocciosa, causata da alghe adese alla pietra che la rendono scivolosa. I numeri sui decessi ci dicono che serve più prevenzione in Italia, promuovendo nella popolazione una maggiore consapevolezza circa le norme base di sicurezza e incrementando controlli e divieti». Secondo i dati della Sima, ogni anno in Italia muoiono annegate in media 400 persone, una cifra drammatica. Gli incidenti si verificano nei modi e nei luoghi più diversi: in mare aperto, in laghi , fiumi e torrenti, ma anche in una banale piscina. E a rischio ci sono proprio i più piccoli: le vittime più frequenti, secondo l’Oms, sono i bambini tra 1 e 4 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni. Un dato che ieri ha trovato una tragica conferma a Cuneo.Martedì si era invece salvata dalle onde di Vieste, nel Foggiano, una bimba di tre anni: quando la corrente ha sorpreso i bagnanti, la nonna è riuscita a tenerla con la testa fuori dall’acqua. Lo sforzo le è però stato fatale. La donna, Savina Disanti, 57 anni, era titolare dell’unica libreria della cittadina pugliese, e per questo molto conosciuta. «Era una persona straordinaria che ha speso la sua vita per gli altri - l’ha ricordata l’assessora ai servizi sociali e alla cultura Grazia Maria Starace - Un punto validissimo di riferimento culturale per i tanti giovani e i tanti studenti. Una perdita enorme per la nostra comunità». Stamattina si terranno i funerali. Intanto, per tentare di scongiurare ulteriori tragedie, sono stati schierati sulle spiagge i bagnini a quattro zampe della Scuola italiana cani salvataggio e i loro accompagnatori: sono circa 400 le unità cinofile dislocate da Nord a Sud, in collaborazione con Capitanerie di porto e Guardia costiera.