Da sinistra: la moderatrice Monica Maggioni, Maye Musk e Francesca Pasinelli - undefined
Di tanto coraggio, grande passione e audacia è fatta la tempra di Maye Musk, modella, nutrizionista e influencer, nonché madre di Elon Musk, imprenditore visionario e uno degli uomini più ricchi al mondo. Musk è stata ospite oggi nell’aula magna dell’Università San Raffaele di Milano con Francesca Pasinelli, donna altrettanto forte e determinata, direttrice generale di Fondazione Telethon, la charity che raccoglie fondi per la ricerca scientifica destinata alla cura delle malattie genetiche rare.
Simpatica Maye Musk, 75 anni, che non parla italiano, ma ama i film italiani. Canadese, nel 1970 sposa un ingegnere sudafricano, che aveva conosciuto al liceo. «Ho frequentato una scuola pubblica e mi piacevano le scienze. Mi sono laureata a 21 anni e poi ho dovuto crescere tre bambini». I tre figli sono Elon, Kimbal e Tosca. Tante difficoltà, ma sempre tanta voglia di farcela, racconta ai 500 studenti che la ascoltano. «Separata dal marito, ho passato un periodo complicato, mi sentivo triste – ammette -, mi hanno consigliato di tornare all’università, dove ho conseguito un master in scienze della nutrizione presso l’Università di Toronto».
Ogni donna deve avere un piano è il titolo del suo ultimo libro e la bussola che segue sempre. «Qualunque sia l’ostacolo che ci si para davanti, bisogna affrontarlo e trovare il modo di aggirarlo» ha dichiarato Maye Musk, spiegando come abbia saputo prendere in mano una vita che non è sempre stata gentile con lei. Le hanno dato coraggio soprattutto i suoi figli: è per loro che ha combattuto, fin da quando erano piccoli, per inseguire il sogno di una vita felice, per loro e per se stessa. «I miei figli – ha detto – mi hanno visto commettere errori e risolvere problemi, perché spesso le cose vanno storte e hanno imparato a vivere nello stesso modo in cui ho imparato io: guardando i miei genitori».
Francesca Pasinelli, dal canto suo, ha raccontato come la passione per il proprio lavoro e il coraggio nelle proprie scelte siano il vero volano per raggiungere ogni obiettivo, anche il più difficile. «Non penso ci sia qualcosa di speciale nella mia vita. Credo di essere stata una bambina molto fortunata perché sono stata molto amata – ha dichiarato -. Mi piaceva andare a scuola: a un certo punto della mia vita ho scelto un eroe che era Albert Schweitzer, un medico tedesco che ha lavorato in Africa occupandosi delle patologie trascurate. Così da bambina fantasticavo di seguire le sue orme. Ho poi scelto di studiare farmacia all’università e ho lavorato in laboratorio. In seguito sono entrata in Telethon che è stata un’ottima opportunità. Il mio lavoro è un privilegio che ogni giorno mi dà una risposta a quella domanda sul senso della vita. Per questo non sento la fatica e mi ritengo molto fortunata».
Francesca Pasinelli ha ricordato anche la collaborazione strategica con l’Ospedale San Raffaele, che ha dato vita al San Raffaele Telethon per la Terapia Genica di Milano – SR-Tiget, punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca sulle terapie avanzate.